Autore Redazione
martedì
19 Maggio 2020
10:19
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Cronaca - Novi Ligure

A Novi Ligure al via lo sciopero a oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva

A Novi Ligure al via lo sciopero a oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva

NOVI LIGURE – È scattato questa mattina, martedì 19 maggio alle 6, lo sciopero a oltranza dei dipendenti dell’ex Ilva di Novi Ligure contro la proprietà Arcelor Mittal. Già ieri a Genova Cornigliano, dove è presente un altro stabilimento, si era tenuta una mobilitazione sindacale. Si tratta di uno dei primi presidi dei lavoratori durante l’emergenza coronavirus. Gli operai protestano per la mancata chiarezza dell’azienda riguardo al proprio futuro e contro un piano industriale che al momento è ancora latente.

In particolare il campanello d’allarme è suonato in piena emergenza sanitaria, quando Arcelor Mittal ha prima chiesto la deroga al Prefetto per tornare a produrre salvo poi fare richiesta appena due giorni dopo di cassa integrazione. Questo, secondo i sindacati, sarebbe “un gesto incomprensibile che si rintraccia solo nell’ottica di una strategia generale di tutto il gruppo che vuole utilizzare i lavoratori per alzare il tiro rispetto al piano industriale e al progetto futuro ed è chiaro per noi che questo è inaccettabile“. In ballo c’è la sopravvivenza della stessa Arcelor Mittal in Italia che da anni si vorrebbe defilare dal nostro territorio nazionale.

Inoltre l’azienda, con sede anche a Genova e Taranto, sembra intenzionata a varare un piano che porti a lavoro gli operai solo ed esclusivamente a seconda delle commesse ricevute. “Una situazione inconcepibile e inaccettabile in cui la società sfrutta le problematiche legate al coronavirus per i propri interessi senza tutelare la dignità lavorativa degli operai“, spiega invece la Cisl.

Il presidio permanente è stato fatto davanti all’accesso camion per evitare l’entrata e l’uscita dei mezzi. Domani alle 10 i sindacati hanno ottenuto la di un Tavolo in videoconferenza con la Prefettura di Alessandria per il quale è stato richiesto anche la presenza dei vertici aziendali di Arcelor Mittal. Oltre alle organizzazioni sindacali e le rsu di ArcerolMittal, interverranno anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino e il Sindaco di Novi Ligure. Nel frattempo oggi pomeriggio, alle 17, è in agenda un incontro in Comune con l’amministrazione cittadina.

Si auspicava nella ripresa delle attività dopo il lockdown ed è arrivata questa doccia fredda da parte dell’azienda” ha detto Alberto Pastorello, Segretario Uilm Alessandria “A seguito del mancato accordo sulla richiesta dell’azienda di nuova Cigo, della poca chiarezza dimostrata sulle prospettive future, oltre all’assenza totale di un piano industriale mai esplicitato, abbiamo proclamato lo sciopero ad oltranza. Non è accettabile che in uno stabilimento come quello di Novi Ligure i lavoratori possano tornare a lavorare come fossero lavoratori a chiamata”. 
“La situazione paradossale che si è creata in questi ultimi giorni rischia di aggravare una crisi sociale ed economica che, sul territorio alessandrino, comprometterà inevitabilmente in maniera definitiva la situazione di centinaia di lavoratori e delle rispettive famiglie. Come Uilm, insieme a Fim, Fiom e alle Rsu Aziendali ArcelorMittal di Novi Ligure avevamo richiesto la convocazione urgente di un tavolo dopo aver appreso della richiesta da parte di ArcelorMittal di ulteriori cinque settimane di cassa integrazione per Covid19. Questa misura vede coinvolti 666 lavoratori, già in cassa nelle precedenti settimane, e la decisione ha lasciato basiti vista la situazione economica già’ compromessa di questo periodo storico di emergenza Coronavirus e le motivazioni espresse dall’azienda. Attendiamo finalmente, durante l’incontro di domani, chiarimenti da parte dell’azienda sul futuro dello stabilimento di Novi Ligure”. 
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