Autore Redazione
mercoledì
12 Maggio 2021
05:48
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Cronaca - Alessandria

Il 12 maggio è la Giornata Mondiale della Fibromialgia: le cose da sapere

Il 12 maggio è la Giornata Mondiale della Fibromialgia: le cose da sapere

RADIOGOLD – Il 12 maggio 2021 piazze e monumenti di tutta Italia saranno illuminati di viola. Il motivo? In occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia. L’iniziativa è stata promossa dall’Aisf con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pazienti fibromialgici, poiché la loro patologia non è ancora riconosciuta come invalidante. La fibromialgia è una sindrome sistemica, ovvero che colpisce più apparati od organi e che ha origine nel sistema nervoso centrale. Può essere confusa con l’artrite, ma a differenza di questa non produce infiammazione interna o danni alle articolazioni. Questo perché la FM interessa il tessuto connettivo di tutto il corpo, in particolare quelle strutture costituite da fibre, come muscoli, tendini, nervi. Purtroppo però colpisce anche le parti molli dell’apparato locomotore, causando ripercussioni sotto il profilo cognitivo e neurologico. Il numero di italiani che ne soffrono si aggira intorno ai 2 milioni, e di questi la maggioranza sono di sesso femminile. Le cause esatte che conducono allo sviluppo di questa patologia purtroppo non sono ancora chiare. Tra i vari sintomi, sia di tipo muscoloscheletrico che neurologico, abbiamo:

  • Estremità del corpo fredde (mani, piedi ma anche naso);
  • Dolore osseo presso vertebre cervicali, vertebre dorsali o lombo-sacrali, torace anteriore;
  • Secchezza delle fauci;
  • Sudorazione abbondante;
  • Insonnia o disturbi del sonno;
  • Disturbi dell’apparato urinario;
  • Tremori alle mani;
  • Disturbi al cuore (aritmie);
  • Insensibilità o formicolio alla pelle (parestesie);
  • Cefalea o emicrania;
  • Disturbi gastrointestinali;
  • Disturbi della respirazione;
  • Vertigini, capogiri, ipotensione;
  • Senso di ostruzione alla gola;
  • Depressione, irritabilità o umore altalenante.

Per diagnosticare la fibromialgia, il medico di riferimento è il reumatologo. Solitamente i primi sintomi si presentano intorno ai 35 anni per poi aggravarsi tra i 45 e 55 anni di età. Avendo un indice così ampio, è difficile riconoscere questa patologia; di fatto possono passare diversi anni tra la comparsa dei primi sintomi e una diagnosi univoca. Ma come curare questa sindrome? Purtroppo di fibromialgia non si guarisce anche se non è una malattia mortale. Fortunatamente è possibile gestire il dolore e i sintomi tramite una terapia farmacologica che include antinfiammatori, antidepressivi e farmaci analgesici.

Per chi non è molto propenso a utilizzare medicine, vi sono anche delle terapie alternative, che comprendono l’agopuntura (che, per chi non la conoscesse, è una antichissima tecnica di cura di origine cinese) da cui sembra che molti pazienti ne abbiano tratto grandi benefici; yoga e tai chi, anch’esse pratiche antichissime basate su esercizi e movimenti del corpo, associati a tecniche di rilassamento e meditazione; massaggi e fisioterapia (soprattutto quella in acqua).

Al momento in Italia si sta combattendo per inserire la fibromialgia nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e quindi riconoscerla come malattia invalidante, garantendo così le cure appropriate per le persone che ne sono affette. La strada sembra lunga e tortuosa, ma fortunatamente già 11 regioni italiane (tra cui il Piemonte) hanno approvato le normative specifiche per assicurare i giusti diritti ai pazienti fibromialgici. Una volta giunti alla diagnosi della malattia è possibile ottenere l’invalidità per FM avviando la domanda alle Asl territoriali (coinvolgendo il proprio medico di base e quello del lavoro per chi è, appunto, lavoratore). Una volta inoltrata la pratica, bisogna attendere che le commissioni sanitarie facciano le loro valutazioni per concedere l’invalidità.

Photo by Sydney Sims on Unsplash

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