Autore Redazione
venerdì
23 Giugno 2017
06:07
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Cronaca

Medico ucciso in casa: un collega sottoposto a fermo per l’omicidio

La tragedia giovedì mattina. L'omicidio sarebbe avvenuto per alcuni screzi tra i due.
Medico ucciso in casa: un collega sottoposto a fermo per l’omicidio

ROSIGNANO MONFERRATO – Forse vecchi attriti nati sul luogo di lavoro potrebbero aver portato all’omicidio di Andrea Juvara, il medico anestesista di 47 anni in servizio all’Ospedale di Casale, trovato senza vita nella sua abitazione in località Varacca Bassa a San Martino di Rosignano. Dopo ore di interrogatorio giovedì sera un collega della vittima, Massimiliano Ammenti di 47 anni, è stato sottoposto a fermo perché indiziato dell’omicidio.

Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio il medico del 118 a sferrare i fendenti mortali nel fianco di Juvara. Messo davanti alle prove raccolte l’uomo avrebbe anche confessato l’omicidio. Sugli sviluppi delle indagini, però, le bocche degli inquirenti restano cucite. Da subito giovedì mattina si era fatta strada l’ipotesi dell’omicidio tra i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria e i colleghi di Casale Monferrato. Coordinati dal magistrato della Procura di Vercelli Roberta Brera, i militari hanno però portato avanti le indagini tenendo aperte tutte le piste e hanno cercato tracce utili a far luce sull’accaduto in ogni angolo del casolare al civico 34.

Minuziosa è stata la ricerca di prove soprattutto nella camera da letto al primo piano. Proprio in quella stanza, intorno alle 11 del mattino, la compagna di Juvara aveva trovato il corpo dell’uomo. Erano stati alcuni colleghi ad allertare la donna, preoccupati dall’inusuale ritardo del medico. Transennata tutta l’area, gli investigatori hanno poi portato avanti le indagini nel più assoluto riserbo.

Numerose sono state le persone ascoltate per ricostruire presente e passato di Juvara. Un matrimonio alle spalle, tre figli, il medico viveva da solo nel bel casolare immerso nel verde ed era un professionista stimato, anche dai colleghi che avevano lavorato con lui al 118 prima del nuovo incarico al Pronto Soccorso di Casale. A quanto pare non tutti apprezzavano però Juvara. Traccia dopo traccia i Carabinieri giovedì sono infatti arrivati fino a Massimiliano Ammenti. Portato nella caserma dei Carabinieri di Casale nel tardo pomeriggio, l’uomo durante il lungo interrogatorio avrebbe parlato di presunti sgarbi subiti sul luogo di lavoro. Sulla natura del movente sono comunque ancora in corso approfondimenti.

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