Autore Redazione
giovedì
4 Gennaio 2018
05:32
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Cronaca - Alessandria

Carceri di Alessandria “bocciate” dal garante detenuti

Lo scorso 22 dicembre il "Dossier Criticità" è stato presentato in Regione e inviato al Provveditorato regionale e al Dipartimento nazionale dell'amministrazione penitenziaria.
Carceri di Alessandria “bocciate” dal garante detenuti

ALESSANDRIA – “Criticità strutturali non sanabili” e “una popolazione carceraria in evidente sofferenza per la mancanza di spazi agibili”. Elaborato dal coordinamento dei garanti dei detenuti piemontesi, il Dossier Criticità ha tracciato un giudizio impietoso sui due istituti di pena di Alessandria, la Casa Circondariale Cantiello e Gaeta e la Casa di Reclusione San Michele. Il documento è stato presentato in consiglio regionale lo scorso 22 dicembre ed è stato inviato al Provveditorato regionale e al Dipartimento nazionale dell’amministrazione penitenziaria.

La Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” conta 277 detenuti, 40 in più rispetto alla capienza regolamentare con un tasso di affollamento pari al 116%. La percentuale di stranieri si attesta intorno al 61%.

La Casa di reclusione “San Michele” ospita 302 carcerati, 35 in più rispetto ai 267 della capienza regolamentare, con un tasso di affollamento pari al 113%. 48% la percentuale di stranieri.

In Piemonte altre sei carceri presentano un tasso di affollamento addirittura più alto: a Verbania, Vercelli, Alba, Asti, Ivrea e Novara. La media regionale si attesta al 101,72%.

Ad oggi i due istituti “ragionano e lavorano ancora a compartimenti stagni si legge ancora nel documento. Per questo il garante dei detenuti Davide Petrini ha rimarcato ancora la proposta urgente di “una chiusura nel medio termine del carcere di piazza don Soria e la previsione della costruzione di un nuovo padiglione nell’ambito del carcere di San Michele.

Secondo Petrini, infatti “un accorpamento delle due strutture detentive sotto un’unica direzione è solo la premessa per un ben più ampio progetto di unificazione anche strutturale”. 

La casa circondariale Cantiello e Gaeta, in particolare, “presenta gravi criticità non sanabili, dovute alla vetustà dell’edificio originario ottocentesco e alle successive ristrutturazioni che hanno acuito i problemi strutturali (come la mancanza di luce). La struttura risulta essere utilizzata per meno di metà dello spazio detentivo originario, ma a causa del tetto e degli impianti non a norma, paradossalmente mancano gli spazi agibili per le attività e per la detenzione. La popolazione carceraria è in evidente sofferenza, le inefficienze strutturali (come la mancanza di una sezione per semiliberi con la conseguenza che nessun detenuto usufruisce di questa misura alternativa) si amplificano con una popolazione detenuta con alta percentuale di extracomunitari e prevalente presenza di detenuti indigenti, a cui si sommano le rare occasioni di ottenere i benefici di legge.”

Un’altra grave carenza riguarda il numero di personale dell’area educativa: uno educatore ogni 92 detenuti al Cantiello e Gaeta e uno ogni 75 al San Michele, carenza che si accompagna ed aggrava dalla concomitante mancanza di personale non medico del SERD, di psicologi e di educatori in primis.

Tra le note positive, infine, spicca il “progetto Agorà” che prevede la costruzione di una nuova struttura interna al San Michele e che sarà dedicata alle attività formative, lavorative e di socialità con laboratori e spazi per la permanenza diurna dei detenuti in modo da rendere le celle davvero solo “stanze di pernottamento”, così come prescritto dalla normativa vigente.

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