Per le imprese artigiane alessandrine accesso al credito sempre piu’ difficile

In un anno l’accesso al credito delle imprese artigiane alessandrina (differenza 2012 contro 2011) è diminuito del 6,5% ed è il dato peggiore in Piemonte dopo Biella. Gli studi di Confartigianato Imprese Piemonte hanno definito ancora una volta lo scenario preoccupante del settore, destinato a un secondo semestre 2013 di ulteriore affanno. La nostra regione potrebbe perdere complessivamente, secondo le stime, 478 imprese con una buona tenuta, comunque, della provincia alessandrina. Il nostro territorio infatti potrebbe veder calare ancora di 39 unità le imprese nella differenza 2011-2013 (tabella sotto).

A pagare in maniera più marcata la crisi sono soprattutto le imprese con 2-4 occupati. In base agli ultimi dati disponibili nella nostra Regione, al 31 dicembre 2011 le imprese del settore in Piemonte ammontano a 136.070, così ripartite: 85.080 composte dal solo titolare; 37.222 da 2 a 4 addetti tra titolari e dipendenti; 10.829 formate da 5 a 10 addetti; 2.701 da 11 a 20 addetti; 238 con personale superiore alle 20 unità (tabella 2).

Il calvario patito dall’artigianato ha indotto il settore a chiedere interventi rapidi. “Poiché la congiuntura continua ad essere marcatamente negativa sono urgenti ed ormai indifferibili misure strutturali e anticicliche che le Istituzioni devono porre in essere per favorire la ripresa dell’economia. Citiamo a titolo di esempio la riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sugli immobili adibiti ad attività produttive, nonché il contenimento dell’aliquota IVA ed infine lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione”. Intanto l’ultima indagine coongiunturale ha tracciato una fotografia poco incoraggiante per i prossimi mesi. Il quadro generale (tabella 3) evidenzia una minore negatività per occupazione e nuovi ordini per esportazioni, un peggioramento per la produzione totale ed un assai più marcato calo per i nuovi ordini.

Le previsioni riguardanti l’andamento occupazionale (tabella 4) salgono dal -10,30 del terzo trimestre 2012 al –3,45% nel quarto; ridiscendono lievemente al -3,64% nel primo trimestre 2013 per risalire al –0,93% nel secondo.

Per quanto concerne la produzione totale (tabella 5) le stime si posizionano sul –35,47% nel terzo trimestre 2012, salgono al –19,74% nel quarto, ridiscendono al -20% nel primo trimestre 2013 e scendono ulteriormente al –21,6%.

In merito all’ acquisizione di nuovi ordini (tabella 6) si passa dal -41,16% nel terzo trimestre 2012 al -28,39% nel quarto, al –28,6 nel primo trimestre 2013 per poi ridiscendere al -61,4% nel secondo.

Le proiezioni relative ai nuovi ordini per esportazioni si attestano sul -8,34% nel terzo trimestre 2012, mantenendo lo stesso valore anche nel quarto; salgono al -6,84% nel primo trimestre 2013 e migliorano ulteriormente nel secondo con -3,18%. Coloro che prevedono di effettuare investimenti per ampliamenti nel terzo trimestre 2012 si attestano sullo 0,81%, mentre scendono allo 0,14% nel quarto; salgono allo 0,15% nel primo trimestre 2013 per ridiscendere allo 0% nel secondo. Le imprese intenzionate ad investire in sostituzioni nel terzo trimestre 2012 sono l’ 1,63%, per scendere allo 0,14 % nel quarto; risalgono allo 0,15% nel primo trimestre 2013 e scendono allo 0% nel secondo.
Le imprese che non prevedono investimenti nel terzo trimestre 2012 sono il 92,07%; salgono al 96,97% nel quarto; scendono al 96,94% nel primo trimestre 2013 e raggiungono il 100% nel secondo.