Autore Redazione
giovedì
6 Febbraio 2020
04:31
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Cronaca

L’alessandrino Lucio Laugelli a Sanremo per seguire il duo Bugo-Morgan

Il regista è stato chiamato per raccontare in un blog-video il dietro le quinte dei due artisti che si esibiranno insieme alla kermesse
L’alessandrino Lucio Laugelli a Sanremo per seguire il duo Bugo-Morgan

SANREMO – Il 70esimo Festival di Sanremo entra nel vivo. E con lui anche il viaggio di RadioGold nel dietro le quinte della kermesse attraverso sensazioni e aneddoti di quegli alessandrini che ruotano attorno al circus sanremese. Come il regista alessandrino Lucio Laugelli, arrivato alla sua “terza partecipazione al Festival“.

Il suo esordio risale al 2017. “Il mio primo Sanremo e come tale anche il più bello ed emozionante. L’ho vissuto con un’intensità unica“, spiega Lucio a RadioGold. Anche perché in quell’anno fu testimone “della nascita della stella di Ermal Meta con la sua ‘Vietato Morire’. Lo seguivo per un progetto video e ho vissuto di riflesso con lui quel terzo podio che all’inizio non era pronosticato e pronosticabile“. C’è stato poi il Festival del 2018, dove “le emozioni erano più contenute e contenibili“, seguito da una pausa di un anno.

Il ritorno all’Ariston coincide con la 70esima edizione della kermesse musicale dove Lucio Laugelli sta seguendo il duo Bugo-Morgan. “Con la casa discografica Mescal con cui collaboro da tempo sto creando un progetto di videoblog della partecipazione dei due artisti, Bugo in particolare, al Festival“, spiega. L’idea è quello di raccontare gli artisti anche lontano dal palco “li seguo durante le prove e nei momenti di relax. Documentiamo le paure, gli stadi d’animo, le delusioni e i successi“. Il tutto con video destinati poi ai social network.

Anche Lucio ci conferma il clima di forte stress che accompagna i cinque giorni della diretta sanremese: “Del resto dovete pensare che quello è un palco che fa paura. Fa paura per la storia che si porta dietro, che alla fine è quella della musica italiana“. Questo porta “artisti anche navigati, passatemi il termine, di avere momenti di passeggera debolezza di fronte a questa macchina fagocitante che è il Festival. Del resto solo la prima serata ha visto 10 milioni di persone incollate agli schermi con uno share monstre del 52,5%“, aggiunge.

Ma l’importante, anche in una situazione di enorme stress come può essere Sanremo, è quella di “riuscire a gustarsi l’atmosfera che si respira in tutta la città. Esperienze così intense si vivono solo qui e nella settimana. Basta solo dimenticare per un istante che tutta Italia ha gli occhi puntati su quello che fai o, soprattutto, non fai“.

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