Autore Redazione
venerdì
10 Aprile 2020
15:36
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Cronaca - Alessandria

Sciopero a Pasqua dei dipendenti della distribuzione. Cgil e Uil contro l’apertura al mattino

Sciopero a Pasqua dei dipendenti della distribuzione. Cgil e Uil contro l’apertura al mattino

PIEMONTE – Le segreterie regionali di Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno proclamato lo sciopero per i lavoratori della distribuzione commerciale nel giorno di Pasqua. Le parti sociali si sono scagliate contro l’ordinanza regionale che consente l’apertura fino alle 13 di domenica.

Al Presidente Cirio è mancato il coraggio di fare la scelta giustaha detto Fabio Favola Segretario Regionale Filcams “quella razionale, utile di disporre la chiusura totale degli esercizi commerciali per Pasqua e Pasquetta, così come noi chiediamo per le domeniche e le altre giornate festive. Ci pare incomprensibile”. 

“Ci domandiamo: ma chi andrà a fare la spesa a mezzogiorno di Pasqua? Tutta Italia va nella direzione contraria.  Regioni e comuni in tutto il paese hanno deciso di consentire alle persone una Pasqua e una Pasquetta di serenità familiare, tenendo chiusi i negozi. Persino le aziende, quelle più attente alle condizioni dei lavoratori e dei clienti, avevano deciso, in autonomia, chiusure pasquali. “Le tante ragioni e il buon senso contenuti nelle richieste di Cgil, Cisl e Uil che invocavano la chiusura di Pasqua e Pasquetta, non hanno trovato ascolto. Nelle domeniche ed i festivi possiamo e dobbiamo evitare di andare a far la spesa per non incorrere in rischi inutili, perché con un po’ di organizzazione possiamo tranquillamente approvvigionarci nei 6 giorni feriali che abbiamo a disposizione”. 

Le lavoratrici e i lavoratori del commercio vivono da settimane in sofferenza non solo per l’esposizione ai rischi da contagio ma anche per le condizioni e i turni di lavoro massacranti”. 

“Continuiamo a denunciare una sottovalutazione rispetto ai rischi cui le lavoratrici e i lavoratori sono sottoposti – conclude Favola – e la mancanza della necessaria attenzione che migliaia di famiglie in difficoltà meritano. Una Regione, che al contrario di altre Istituzioni del paese, non si dimostra all’altezza di gestire adeguatamente e con competenza non solo l’emergenza sanitaria ma anche le condizioni e i bisogni delle persone che lavorano”.

Di diverso avviso, invece, Fisascat Cisl: “Già nella giornata di ieri, subito dopo la firma dell’ordinanza del Presidente Cirio sulla chiusura parziale degli esercizi commerciali avevamo espresso le nostre perplessità sulla decisione di tenere aperti i punti vendita nella mattina di Pasqua” ha sottolineato il segretario generale Cristiano Montagnini.

“Dopo una attenta valutazione, riteniamo però, di non dover percorrere la strada dello sciopero perché le nostre iniziali richieste sono state in gran parte accolte. La Fisascat Cisl, che ha sempre messo e continuerà a mettere al centro della sua azione, insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali, la salute e la sicurezza di lavoratori del settore ritiene fondamentale, in questa fase di assoluta emergenza, non alimentare ulteriore confusione e rischi di contagio, creando inutili e pericolosi assembramenti nei punti vendita nelle giornate di venerdì e sabato”.

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