Autore Redazione
martedì
10 Marzo 2015
00:00
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Cronaca - Acqui Terme

I timidi segnali di ripresa per commercio e ristorazione non fanno sorridere gli imprenditori del settore

I timidi segnali di ripresa per commercio e ristorazione non fanno sorridere gli imprenditori del settore

TORINO – Il settore del commercio e della ristorazione piemontese ha chiuso il 2014 con un debole segno positivo. Il fatturato complessivo ha infatti registrato una variazione dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dopo i risultati negativi del I e del III trimestre del 2014 (rispettivamente -1% e -0,5%) il +0,7%  incassato negli ultimi tre mesi dell’anno  ha rafforzato la crescita dell’1,1% già  registrata nel secondo trimestre del 2014 e portato così le aziende del settore a chiudere l’anno in lievissima crescita.  L’ultima indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte, realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali, ha coinvolto 991 imprese piemontesi per un volume d’affari complessivo pari a 3,5 miliardi di euro e per la prima volta dopo molti trimestri ha mostrato segnali di ripresa anche degli esercizi di vicinato (+0.1%) e non solo per le grandi strutture di vendita (+0.4%). La performance migliore è stata registrata dalle attività della ristorazione, che hanno realizzato un incremento del fatturato pari a +2,8%.

Scendendo nel dettaglio delle categorie merceologiche degli esercizi di vicinato, nel IV trimestre del 2014 il segno meno ha accompagnato sia il settore alimentare, che ha accusato un calo del fatturato dello 0,4%, sia il comparto dell’abbigliamento, che ha registrato una flessione dello 0,3% del rispettivo volume d’affari.

Migliore, invece, l’andamento del comparto cultura e tempo libero (+2,5%), dei prodotti della casa e Ict (+0,7%) e degli altri prodotti (+0,5%).

Il moderato incremento del volume d’affari non ha coinvolto tutte le realtà provinciali. Nel Piemonte settentrionale si è registrata, infatti, una flessione del fatturato che ha interessato in particolare le province del Verbano Cusio Ossola (-1,8%), di Biella (-1,0%) e Novara (-0,6%). Vercelli ha evidenziato, invece, una sostanziale stabilità (+0,0%). Il fatturato generato dai settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione del capoluogo regionale è cresciuto dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2013.

La performance migliore è stata rilevata nelle province del Piemonte meridionale: Cuneo, con una crescita del fatturato del 2,2%, ha evidenziato il risultato più incoraggiante, seguito dagli incrementi registrati ad Alessandra (+1,6%) e Asti (+1,5%).

L’andamento positivo rilevato per il fatturato si contrappone al giudizio negativo espresso dagli imprenditori in merito a tutti gli altri indicatori congiunturali. Nel IV trimestre 2014, infatti, gli ordini ai fornitori sono risultati in contrazione per il 47% delle imprese, mentre solo il 13% ne ha dichiarato un aumento, per un saldo d’opinione negativo per 35 punti (in miglioramento rispetto al III trimestre 2014, quando era pari a -47 punti).

Le criticità congiunturali continuano ad avere importanti conseguenze anche sul fronte occupazionale: oltre un’impresa su quattro ha segnalato, infatti, per il IV trimestre 2014, un calo tendenziale dell’occupazione, mentre solo 4 imprenditori su 100 ne hanno evidenziato un aumento. Il 72% delle imprese non ha rilevato significativi cambiamenti rispetto al IV trimestre del 2013.

La previsioni per il I trimestre 2015 non sembrano ancora aver cambiato orientamento. Il pessimismo, come negli scorsi trimestri, caratterizza, infatti tutti i principali indicatori. Per il periodo gennaio-marzo 2015 il 45% degli intervistati prevede una flessione del fatturato, mentre il 14% ne prospetta un aumento. I pessimisti superano gli ottimisti anche in riferimento agli ordini ai fornitori e all’occupazione.

 

 

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