I vaccini ci rendono magnetici? La nuova bufala sul vaccino Pfizer

RADIOGOLD – Il vaccino Pfizer non rende magnetici. E no, non vengono iniettati neanche dei microchip. Da qualche giorno infatti circola sul web una teoria dei complottisti secondo cui, nel punto del braccio in cui viene inoculato il vaccino, rimane adesa una calamita. Riteniamo quindi giusto fare un po’ di fact checking.

Partiamo subito da che cosa contiene il vaccino. Stando ai documenti Aifa l’mRNA o RNA messaggero è racchiuso in liposomi sindetici che contribuiscono a formare le vescicole che veicolano il vaccino. Inoltre, sono contenuti i seguenti eccipienti:

• 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-ohosphocholine (un fosfolipide, ndr)
• Colesterolo
• Potassio cloruro
• Potassio diidrogeno fosfato
• Sodio cloruro
• Fosfato disodico diidrato
• Saccarosio
• Acqua per preparazioni iniettabili

Dunque, non ci sono ingredienti ferrosi o in qualche modo collegabili a fenomeni magnetici. Inoltre, ad oggi, non si sono riscontrate reazioni allergiche da parte di soggetti che non tollerano metalli come nichel, ferro e cobalto. Secondo l’esperto Robert Brodell del Centro Medico dell’Università del Mississippi, è impossibile che il vaccino contenga abbastanza materiale per far aderire una calamita al braccio. Se così fosse si creerebbe il cosiddetto “effetto tenda”, quel fenomeno per cui, alla presenza di un materiale ferroso nella cute, all’avvicinamento di un magnete si tirerebbe anche la pelle.

Un’ultima questione ha a che fare con gli SPIONs, acronimo di Superparamagnetic iron oxide nanoparticles, prodotto utilizzato come agente di contrasto per la diagnosi di tumori. Si tratta di nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetiche utilizzate anche nei vaccini a DNA e a mRNA, ma non compaiono nell’elenco dei vaccini anti-Covid. In ogni caso, la quantità di materiale magnetico nei medicinali è tale da non poter trattenere una moneta da 50 centesimi appesa al corpo.