Autore Redazione
lunedì
14 Marzo 2022
05:00
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Cronaca - Alessandria

Luci spente di notte nei self-service. Anche i benzinai protestano contro il caro-carburante

Luci spente di notte nei self-service. Anche i benzinai protestano contro il caro-carburante

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Luci spente, da questa sera, negli impianti self-service di benzina. Faib Confsercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio hanno scelto questa forma di protesta per accendere l’attenzione anche sulla situazione dei gestori degli impianti di carburante.

Il caro benzina e gasolio, con i prezzi schizzati oltre i 2 euro al litro, pesa sulle tasche degli automobilisti, sugli autotrasportatori e mette a rischio anche la sopravvivenza degli oltre 22 mila distributori di carburanti sparsi per lo Stivale.

Anche se benzina e gasolio aumentano, il ricavo dei gestori delle pompe di benzina rimane fisso: circa 3 centesimi e mezzo lordi al litro.

Non sono i gestori degli impianti a determinare il prezzo di vendita” ha ricordato Massimiliano Ponassi, presidente Faib Confesercenti Alessandria. Sull’impennata del costo del carburante incidono prima di tutto le tasse”.  Accise e Iva formano quasi il 60% del prezzo pagato dagli automobilisti che fanno rifornimento. A far schizzare i prezzi nelle ultime settimane, ha puntualizzato il presidente Figisc Confcommercio, Massimo Cabella, sono però anche “speculazioni legate alla guerra in Ucraina.

Di fronte alla “straordinarietà della situazione” il Governo avrebbe dovuto “intervenire” ripristinando l’accisa mobile già prevista nella legge finanziaria del 2008: “L’imposta – ha spiegato Massimo Cabella – verrebbe calcolata in percentuale al prezzo del prodotto, permetterebbe di sterilizzare gli aumenti dell’Iva, consentirebbe di calmierare i prezzi e darebbe anche un po’ di respiro a chi gestisce i distributori”.

Fino ad oggi così non è stato. Il guadagno dei gestori resta fermo a quei 3 centesimi e mezzo lordi a litro e difficilmente potrà bastare in caso di un calo di rifornimenti da parte degli automobilisti. Già ora, oltretutto, è complicato far quadrare i conti con gli altrettanto pesanti aumenti del costo dell’energia. La  bolletta della luce di Massimo Cabella da 450/500 euro è salita fino a 1100 euro al mese ed è “più che raddoppiata” anche quella del presidente provinciale Faib Confesercenti: Noi continuiamo ad avere uno scarso guadagno a litro ma il resto del mondo chiede euro – ha ricordato Massimiliano Ponassi – Gestiamo impianti di carburante ma anche noi siamo cittadini con bollette da pagare e anche noi siamo automobilisti che devono fare il pieno di benzina”.

Spegnere le luci degli impianti self-service di notte “di certo non risolverà il problema”. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio valuteranno anche altre iniziative ma intanto sperano che il buio nelle aree di rifornimento spinga il Governo a convocare un tavolo per salvaguardare “un settore al servizio del Paese e dei cittadini” che dà lavoro a oltre 100 mila famiglie in Italia.

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