Autore Redazione
lunedì
4 Aprile 2022
18:00
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Cronaca - Alessandria

Il 10 aprile si torna alla Benedicta per ricordare la più grande strage di partigiani della Resistenza

Il 10 aprile si torna alla Benedicta per ricordare la più grande strage di partigiani della Resistenza

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dopo due anni in cui la pandemia ha impedito le celebrazioni in presenza, domenica 10 aprile la commemorazione dei Martiri della Benedicta torna a svolgersi nella zona monumentale di Capanne di Marcarolo, nel comune di Bosio.

L’eccidio della Benedicta costituisce la più grande strage di combattenti di tutta la Resistenza italiana ed è esplicitamente citato nella motivazione della medaglia d’oro al valore assegnata nel 1997 alla Provincia di Alessandria dall’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.

Furono centinaia i giovani partigiani uccisi, catturati e deportati dai nazifascisti nel corso del rastrellamento della settimana di Pasqua del 1944 e nei giorni successivi.

A 78 anni da quella strage oggi è più che mai importante mantenere viva la memoria di quel sacrificio, hanno sottolineato il Presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, Daniele Borioli, l’assessore regionale alla Cultura, Vittoria Poggio, il Presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, e i sindaci di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco e Ovada, Paolo Lantero. Il dramma della guerra in Ucraina rende la commemorazione dell’eccidio ancora di più un momento di riflessione sul presente e sull’impegno di ciascuno a salvaguardare i valori per cui si sacrificarono i giovani partigiani alla Benedicta.

Domenica 10 aprile la celebrazione ufficiale del 78° Anniversario dell’eccidio della Benedicta inizierà alle 9.30 con il concentramento dell’Autorità al Sacrario. Dopo l’omaggio ai caduti con la deposizione delle corone, il corteo si muoverà fino al luogo dove fu fucilata la maggior parte dei partigiani. Dalle fosse comuni il corteo raggiungerà quindi il cortile della Benedicta dove sono conservati i ruderi della cascina che fungeva da intendenza partigiana e che i nazifascisti distrussero dopo la strage come ulteriore atto di offesa ai luoghi che ospitavano i primi nuclei di Resistenza.

Sarà don Stefano Tessaglia, alle 10, a celebrare la Santa Messa. Al termine della funzione religiosa la parte civile della commemorazione sarà aperta dal saluto del sindaco di Bosio, Stefano Persano e dopo l’introduzione del presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, Daniele Borioli, sono previsti gli interventi di diverse Autorità e l’orazione ufficiale, quest’anno affidata alla senatrice Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi e Vicepresidente nazionale dell’Anpi.

Tutta la cerimonia sarà accompagnata dalla Banda Musicale “Giovanni XXIII” di Ceranesi ed è previsto anche l’arrivo alla Benedicta della “Staffetta della Memoria” organizzata dall’Istituto di Istruzione Superiore “Ciampini-Boccardo” di Novi Ligure.

La sentita commemorazione, che ha sempre radunato centinaia di persone anche dalla vicina provincia di Genova, sarà anche occasione per vedere lo stato di avanzamento dei lavori del centro di documentazione della Benedicta. Il cantiere, infatti, si è “rimesso in moto”. Quello del centro di documentazione si è rivelato un appalto “complicato” ma ora grazie ai Comuni del Consiglio direttivo, alla Provincia e ai nuovi importanti fondi stanziati dalla Regione Piemonte è stata trovata “la giusta strada amministrativa per completare l’intervento” ha sottolineato il presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta.

Entro giugno dovrebbe essere terminata la facciata del rustico. L’esterno in cemento armato è stato rivestito con pietre del luogo per armonizzare la struttura al resto dell’ambiente. Completato il primo lotto, che ha comportato un investimento di 200 mila euro, un ulteriore finanziamento di 550 mila euro coprirà il costo dei lavori all’interno del centro e poi si procederà all’allestimento con ulteriori 325 mila euro. Prosegue, intanto, l’importante lavoro dell’Associazione Memoria della Benedicta di digitalizzazione delle fonti storiche: “Un patrimonio di memoria enorme, a partire dal fondo di Don Armano” che in versione digitale sarà più facile da conservare e soprattutto da consultare, non solo dagli studiosi ma anche dai tanti studenti che si spera possano presto visitare il centro di documentazione alla Benedicta.

 

 

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