Giovane minaccia il suicidio sul Meier: il Carabiniere si siede accanto e la salva

AGGIORNAMENTO –  “Ogni vita è preziosa e non va sprecata“. Con queste parole Salvatore Germanà, Vicebrigadiere dei Carabinieri della Sezione Radiomobile dei Carabinieri di Alessandria, ha commentato il salvataggio della giovane donna che martedì sera ha minacciato il suicidio sul ponte Meier. Decisivo il suo dialogo con la ragazza e soprattutto le parole usate per guadagnare la sua fiducia e per scacciare poi ogni pensiero che l’aveva portata sul Meier. “Ho mostrato le mie fragilità e così ci siamo avvicinati“, ha spiegato il Carabiniere che ha agito in modo “istintivo” e ha così regalato un lieto fine a una storia difficile.

ALESSANDRIA – Una immagine che dice più di mille parole. Un Carabiniere seduto davanti a una ragazza che aveva scavalcato la balaustra del ponte Meier per decidere di gettarsi giù, in quel che resta del fiume, accartocciato tra spuntoni di cemento e pietre. Il suo intervento, prudente, delicato, è riuscito a impedire una tragedia in una freddissima notte di primavera.

Tutto è successo ieri, martedì 4 aprile 2023. Appena passata la mezzanotte la Centrale Operativa di Alessandria aveva infatti ricevuto la richiesta di intervento di una donna, allarmata dopo aver parlato in videochiamata con la figlia, seduta in precario equilibrio sul parapetto del ponte Meier di Alessandria.  A quel punto una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile si è precipitata sul posto, agendo senza clamore, a sirene spente e senza lampeggianti, per evitare reazioni indesiderate.
Una volta sul Meier i Carabinieri hanno trovato la giovane seduta su una delle travi trasversali che collegano le due piattaforme carrabili a “forma di mandorla” del ponte. Le gambe della ragazza erano già penzolanti nel vuoto. Il suo sguardo perso nel nulla, chiaro l’intento suicida. A quel punto uno dei Carabinieri ha avvertito la Centrale mentre l’altro, senza esitare  ha scavalcato il parapetto e ha percorso la stretta trave metallica per avvicinarsi alla ragazza che non si era accorta dell’arrivo dei militari. Sempre adoperando la necessaria cautela per non allarmarla il Carabiniere ha cominciato l’avvicinamento fino a che la giovane ha intimato lo stop, diversamente, ha spiegato, si sarebbe lasciata cadere nel vuoto.

Il Carabiniere ha quindi iniziato una delicata ma salda opera di convincimento per tranquillizzare la ragazza e persuaderla che quella presenza non avrebbe condizionato le sue scelte. Una operazione che ha fatto breccia nei pensieri della giovane. Lei infatti ha iniziato a fidarsi di quell’uomo, tanto da permettergli di sedersi accanto a lei, sulla fredda struttura, resa ancora più fredda dall’insolita temperatura di una notte di aprile prossima agli zero gradi. Dopo l’iniziale titubanza e le prevedibili reticenze, ha iniziato a rispondere alle domande del Carabiniere e ad aprirsi: prima ha rivelato il suo nome, poi ha svelato quali problemi affollassero la sua mente.
Tutto stava procedendo per il meglio fino a che l’arrivo dei soccorsi, di altre pattuglie dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e del personale sanitario, ha urtato l’adolescente che ha minacciato nuovamente il suicidio se quella pletora di persone non si fosse allontanata. Solo il Carabiniere che si era seduto accanto a lei ha avuto la possibilità di restare. Quella sintonia guadagnata con delicatezza è stato l’appiglio alla vita. Il dialogo è continuato e le parole poi sono diventate fatti. La giovane si è convinta ad alzarsi, aggrappata al militare che a sua volta ha chiesto aiuto a chi era intervenuto. Il freddo e una patina scivolosa infatti avevano reso precario e terribile ogni passo, fino a che il corrimano è stato raggiunto. La giovane è stata afferrata dagli altri Carabinieri intervenuti e, finalmente, riportata sulla piattaforma pedonale. Sana e salva. e il gelo di una insolita notte di primavera è apparso meno freddo.