Rialzarsi dopo un passato di violenze e bullismo. La storia di Stefania Cartasegna sulla rivista “F”

PROVINCIA – Le violenze, fisiche e psicologiche, Stefania Cartasegna le ha purtroppo conosciute. Quelle ferite, anni fa, l’hanno portata a lasciare il suo paese nel tortonese e poi a tornare per dare ad altri quel sostegno che lei non aveva avuto. La sua “colpa” per quegli insulti e per quelle mani violente che l’avevano  spinta con la faccia nell’erba era “essere nata nel corpo di un uomo“. Nel titolo dell‘articolo di Tania Bocchino pubblicato sull’ultimo numero della rivista “F” c’è l’aspetto più duro e sofferto della vita  della 40enne Stefania, riuscita poi a rifiorire nella sua vera identità e diventare oggi un aiuto e un esempio per tutta la comunità LGBTQI della provincia. Il passato di Stefania, scelta dalla rivista come esempio di “donna coraggiosa“, è purtroppo il presente di ancora troppe donne e uomini discriminati e aggrediti per il loro orientamento sessuale. Solo pochi giorni fa, ha ricordato ai microfoni di Radio Gold, l’Associazione Tessere le Identità  ha seguito l’ultimo caso di bullismo avvenuto in una scuola dell’alessandrino. La discriminazione, ha aggiunto, è ancora molto forte in tutto il Paese e tantissime sono le donne transgender che ogni anno vengono uccise. “L‘Osservatorio mondiale dal 2000 ad oggi ha stimato circa 1650 casi di omicidio nei confronti di donne transessuali. Solo tra il 2013 e il 2014 le vittime sono state 250 e, oltre a questi numeri già drammatici , c’è poi quel grande sottobosco di violenza che non viene ancora raccontato”. E’ la paura a impedire di chiedere aiuto e, spesso, anche l’erronea convinzione di essere soli “ma non lo siete affatto“.  In provincia, ha ricordato Stefania, ci sono i volontari dell’Associazione “Tessere le Identità” con il loro sportello di ascolto in via Vescovado 31, aperto tutti mercoledì dalle 17 alle 19. Per tutte le informazioni si può anche inviare una mail a info@tessereleidentita.it  o telefonare al 392.2916031. 

Foto tratta dalla pagina facebook di Stefania Cartasegna