Autore Redazione
lunedì
23 Marzo 2015
10:53
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Eventi - Casale Monferrato

A Casale arriva il Don Giovanni secondo Filippo Timi

A Casale arriva il Don Giovanni secondo Filippo Timi

CASALE MONFERRATO – Il Don Giovanni secondo Filippo Timi. Dopo l’Amleto, il più irriverente fra gli artisti del teatro italiano continua il suo percorso di riscrittura e reinterpretazione dei classici, travolgendo questa volta il mito del grande seduttore con il suo humour nero e il suo gusto beffardo per l’eccesso, la stravaganza, il kitsch. Don Giovanni è il prototipo di un’umanità volubile, che ha fame di potere, che ama la mistificazione e l’autoinganno, proprio perché sa che è condannata a estinguersi, che non potrà esimersi dal suo appuntamento con la morte.

Filippo Timi descrive così il suo personaggio “Don Giovanni conosce la sua fine, è solo questione di rincorsa. Don Giovanni è l’umanità volubile e insaziabile, l’umanità finalmente priva di quelle morali colpevoli dell’assurdo destino verso cui stiamo precipitando. E la colpa non è certo della storia, o di tutti quei Cristi che c’hanno professato amore, ma la nostra: la fame di potere insita nell’uomo, nessuno escluso, la fame di resistere, di mistificare, di ingannarsi piuttosto che sopravvivere.
Meglio morire da idioti ma tutti insieme che svegliarsi e di colpo comprendere l’errore? Evidentemente sì. Ma stavolta l’evidenza lascerà una firma sanguinaria, una firma così profonda da spazzare via l’intera umanità. Don Giovanni è un’intera Storia dell’umanità che muore. Finalmente, dopo la sua rincorsa, eccolo pagare il conto. Non c’è scampo: se neppure un’umanità sveglia e godereccia, fuori dalle regole e concentrata sul piacere come Don Giovanni, non può esimersi dal suo più importante appuntamento con la morte, allora, neppure noi possiamo più far finta di nulla […]. Don Giovanni non brucia mai veramente, desidera bruciare[…]. Donna Elvira è il passato, è la conquista difficile, Donna Anna è l’amore ingannatore, violento, è l’amore compulsivo, sbagliato per definizione. Zerlina è l’improvvisazione, la dialettica della seduzione […]. Ognuno ha la sua storia, io la mia, tu la tua, voi la vostra e Don Giovanni ha la sua.
Non l’ha scelto lui di nascere Mito, gli è capitato e lui non si sottrae dall’essere se stesso. Ecco in cosa è grande. Non perché accetta la morte. E’ grande perché accetta a pieno le conseguenze, inevitabili, dell’essere nient’altro che se stesso”.

Info: 0142 444314

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