Autore Redazione
venerdì
27 Ottobre 2017
10:06
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Politica - Alessandria

Gli infermieri alessandrini: “servono subito nuove figure sanitarie”

Tra le preoccupazioni maggiori legate all’ospedale di Alessandria il problema del sovraffollamento del Pronto Soccorso e la mancanza di uno strumento equo per il calcolo del fabbisogno di personale
Gli infermieri alessandrini: “servono subito nuove figure sanitarie”

ALESSANDRIA – Anche Nursind Alessandria, il sindacato delle professioni infermieristiche, è sceso in piazza a Torino per partecipare alla manifestazione indetta da Nursind Piemonte.  La protesta è arrivata fino al palazzo della Regione dove, una rappresentanza sindacale di 30 infermieri, guidati dal coordinatore regionale Nursind Francesco Coppolella, è stata ricevuta per un confronto diretto con i consiglieri regionali Stefania Batzella e Gian Luca Vignale.

Al centro del dibattito – ha spiegato il sindacato – la politica sanitaria che ha determinato le preoccupanti condizioni di lavoro e le risicate dotazioni organiche più volte messe in luce ed evidenziate ai vertici regionali, senza che vi fossero risposte adeguate, atte a ristabilire equilibrio.

Proprio per queste ragioni, Nursind ha presentato un’interrogazione immediata ed ha chiesto risposte rapide riguardo alle mancate assunzioni, che hanno generato condizioni di lavoro ormai insopportabili, portando gli infermieri piemontesi ad accumulare in un anno più di un milione di ore di straordinario, oltre a più di 220 mila giornate di ferie residue.

A fronte di tutto ciò, sono stati incrementati gli stipendi dei Direttori Generali. Durante l’incontro, Nursind ha ribadito come quasi tutte le Aziende piemontesi non abbiano elaborato ancora nessun piano triennale di fabbisogno di personale. Proprio su quest’ultimo punto, sono emerse le maggiori preoccupazioni del sindacato delle professioni infermieristiche, che più volte ha ribadito come sia assolutamente necessario uno strumento uniforme per il calcolo del fabbisogno delle dotazioni organiche attraverso metodi che tengano conto di studi nazionali e internazionali, per far sì che il numero infermiere/pazienti risponda a quello degli standard europei ed indicati dalla federazione dei collegi Ipasvi (ovvero: 1:6 per le medicine e le chirurgie; 1:4 per i pazienti sub intensivi; 1:2 per terapie intensive), al fine di garantire la sicurezza dei cittadini utenti e nello stesso tempo quella dei professionisti che erogano l’assistenza.

A tal fine è stato menzionato lo studio RN4cast (attualmente in fase di sperimentazione) che da anni Nursind sostiene e finanzia come modello per poter ristabilire un organico che sia ottimale per la garanzia al Diritto alla Salute.

In rappresentanza dei lavoratori e della Sanità alessandrina, hanno partecipato all’incontro i membri della segretaria territoriale Nursind di Alessandria, che hanno ribadito l’assoluta necessità di stabilire criteri omogenei ed uniformi per il calcolo del fabbisogno del personale infermieristico e di supporto anche per la nostra Sanità locale.

Attualmente, infatti, ogni Azienda della Regione Piemonte non è dotata in alcun modo di uno strumento idoneo e condiviso per l’assunzione del personale. “In questo modo – fanno sapere i rappresenti Nursind di Alessandria – i tetti di spesa imposti dalla Regione Piemonte, che ricordiamo essere rimasti invariati e basati sulla produttività dell’Azienda nell’anno 2014 (periodo in cui il fatturato era minore di ben 9 milioni di euro rispetto a quello attuale), diventano l’unico mezzo possibile per l’assunzione del personale, andando così a gravare sulla possibilità d’ingresso di nuove figure professionali”.

Nonostante recentemente vi siano state assunzioni in seguito a concorso, le criticità all’interno della Sanità alessandrina permangono soprattutto all’interno dei reparti internistici e chirurgici, dove servono nuove figure sanitarie nell’immediato. In ASO AL la dirigente Giovanna Baraldi ha smosso qualcosa, ha assunto ed ha portato oltre 10 milioni in più di produzione. Forte dei buoni risultati ottenuti, come ha dichiarato la stessa Baraldi all’RSU ed alle varie sigle sindacali, la dirigente ha chiesto in Regione Piemonte un aumento del tetto di spesa per l’assunzione di nuovo personale sanitario, ma purtroppo le risposte sono state negative.

All’ospedale di Alessandria, attualmente, nel reparto di oncologia è presente un solo un infermiere per 18 pazienti (nel pomeriggio), e la situazione non è migliore anche nei reparti di medicina (35 posti letto) dove il rapporto infermieri/pazienti è 1 su 17 (sempre al pomeriggio, mentre durante la notte sono presenti solo due infermieri senza OSS) ed in medicina d’urgenza, che conta 25 posti letto. In unità coronarica, in base agli 8 posti letto presenti, gli infermieri dovrebbero essere 4 durante la notte, ma sono invece solamente due, situazione assolutamente inaccettabile e ad alto rischio, essendo l’unità coronarica considerata un reparto di terapia intensiva, per questo il rapporto infermieri/pazienti dovrebbe essere 1/2. Non va meglio in pronto soccorso, dove visti gli accessi in aumento, sarebbe assolutamente indispensabile un secondo triagista (come stabilito per legge quando si superano i 45.000 accessi annui). Per quel che riguarda invece la chirurgia generale, che conta 32 posti letto, sono presenti soltanto 3 infermieri (nei turni di pomeriggio e mattina). Un altro dato preoccupante riguarda il numero di ferie residue accumulate dal personale sanitario, che in diversi casi supera gli 80 giorni lavorativi, ma vi sono anche criticità legate alla carenza ormai cronica di OSS ed al fenomeno in costante aumento delle aggressioni al personale sanitario, soprattutto per quanto riguarda il reparto di pronto soccorso. 

Tra gli elementi centrali di protesta evidenziati, vi è poi il mancato rispetto da parte della Regione di un piano di emergenza per i pronto soccorso, che era stato promesso ed annunciato a gran voce. Da qui il grido d’allarme della Segreteria Nursind di Alessandria: “Ci auguriamo che l’Azienda abbia adottato le misure necessarie per affrontare il periodo invernale, affinché a breve non si ripresentino nuovamente le problematiche e le criticità del sovraffollamento del pronto soccorso come avvenuto nell’inverno del 2016, quando il picco influenzale ha letteralmente messo in ginocchio il sistema sanitario regionale, compreso il reparto di primo soccorso alessandrino. È assolutamente necessariocontinuano i rappresentanti di Nursind Alessandria – fissare nei prossimi giorni un incontro con l’Azienda per pianificare un piano preciso e dettagliato per evitare il ripetersi d’episodi di questo genere, e non confrontarsi a gennaio quando ormai il problema dei posti letto e degli accessi in pronto soccorso dovuti al picco influenzale sarà superato”.

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