Crisi Aral: Amag dice no all’affitto e, per ora, si chiama fuori

ALESSANDRIA – Nella difficile partita per il salvataggio di Aral, la partecipata dedicata al trattamento e smaltimento rifiuti del Comune di Alessandria, per il momento il Gruppo Amag ha deciso di non scendere in campo. Il cda della multiutility ha infatti deciso di non partecipare alla gara per l’affitto del ramo d’azienda di Aral.

“La nostra contrarietà è dovuta a motivi sia economico-finanziari che giuridico-legali” ha sottolineato a Radio Gold l’amministratore del Gruppo Amag, Mauro Bressan “a meno che non sopraggiungano atti o attività tali che ci possano consentire di elaborare un diverso orientamento“. A livello economico, ad esempio, in caso di sì all’affitto Amag avrebbe subito dovuto anticipare 800 mila euro utili alla costruzione delle nuove vasche per i rifiuti.

Già consapevole del no di Amag dopo averne incontrato i vertici giovedì, l’assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria Paolo Borasio resta comunque “moderatamente ottimista” su una positiva conclusione di questa intricata vicenda, col salvataggio della partecipata. “La riunione è stata molto positiva” ha detto a Radio Gold Paolo Borasio “si possono comunque studiare percorsi alternativi che prevedano una continuità aziendale. Amag potrebbe, a mio avviso, muoversi in questo senso”. A proposito di soluzioni alternative, inoltre, le tre aziende creditrici Koster, Solero Scarl e Euroimpresa hanno già fatto la loro mossa. 

Le prossime due settimane saranno decisive e già sono stati fissati, nei giorni che verranno, diversi incontri tra i tanti soggetti in gioco. “Si cercherà di capire se sia possibile o no trovare una soluzione che soddisfi gli interessi di tutti” ha concluso Borasio.