Autore Redazione
mercoledì
7 Gennaio 2015
15:02
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Politica - Italia

Il Governo intervenga sulle coppie GLBTQI “altrimenti l’Italia si mette fuori dall’Europa dei diritti”

Il Governo intervenga sulle coppie GLBTQI “altrimenti l’Italia si mette fuori dall’Europa dei diritti”

Da Torino è partito un appello che tuteli i diritti delle coppie GLBTQI. “È finito il tempo delle ambiguità – ha spiegato l’assessora della Regione Piemonte con delega ai diritti civili Monica Cerutti dopo il pronunciamento della Corte d’Appello di Torino con cui è stato ordinato al Comune di trascrivere la nascita di un bambino nato in seguito a un’inseminazione eterologa da una coppia di donne. Il Governo intervenga per legiferare in materia di diritti delle coppie GLBTQI perché altrimenti l’Italia si mette volontariamente ai margini dell’Europa dei diritti“.

Il bambino è nato in Spagna da una coppia di donne regolarmente sposate e la legge spagnola le riconosce entrambe come madri legittime del bimbo. La sezione famiglia della Corte d’Appello di Torino ha ritenuto che la mancata trascrizione dell’atto di nascita verrebbe a comprimere il diritto all’identità personale del minore e il suo status in Italia. Non solo, perché in seguito al divorzio tra le donne che hanno scelto la condivisione della responsabilità genitoriale la mancata trascrizione comporterebbe anche conseguenze rilevanti in ordine alla libera circolazione del minore.

La decisione del Comune di Torino di chiedere un parere al Ministero dell’Interno prima di trascrivere l’atto è frutto del vuoto legislativo che soffoca il nostro Paese. Sono anni che in materia di diritti si fanno tante parole e zero fatti. La magistratura interviene dove il legislatore non ha ancora messo mano e non si può delegare a un singolo ministero, e ministro, il peso di una decisione tanto importante dal punto di vista sociale. Renzi, visto che in passato ha anche dimostrato di avere una visione progressista in materia, apra un confronto serio e non rimandi la discussione su una legge sui diritti GLBTQI” – ha concluso l’assessora della Regione Piemonte con delega ai diritti civili Monica Cerutti.

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