Autore Redazione
giovedì
22 Aprile 2021
05:00
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Politica - Novi Ligure

Novi chiude sportello immigrati. Broda attacca: “Con scusa anziani tolto servizio a stranieri”

Novi chiude sportello immigrati. Broda attacca: “Con scusa anziani tolto servizio a stranieri”

NOVI LIGURE – Ha sollevato polemiche la decisione dell’amministrazione di Novi Ligure di chiudere lo Sportello Immigrati. La Giunta guidata dal sindaco Gian Paolo Cabella ha deciso di dirottare le risorse dello sportello a un nuovo servizio per supportare i novesi over 65 che hanno difficoltà a utilizzare gli strumenti informatici e accedere ai vari uffici comunali.

La spiegazione rispetto alla scelta dell’amministrazione è stata particolarmente contestata da Felicia Broda che l’ha definita “ridicola e anche quasi offensiva nei confronti dei novesi con più di 65 anni.

L’ex assessore alle politiche sociali di Novi Ligure è convinta che l’amministrazione Cabella abbia fatto “la Legae usato gli anziani” come “clava” per eliminare un servizio per i cittadini stranieri. “Pensare che un novese di più di 65 anni abbia bisogno di assistenza per capire in quale ufficio del Comune andare, soprattutto a Novi Ligure che è sempre una città di provincia, fa ridere e può anche fare, e ha fatto, risentire chi ha più di 65 anni. Per i cittadini stranieri, invece, è diverso perché anche solo compilare il modulo di una autocertificazione in una lingua che non si conosce può essere davvero complicato”.

Lo sportello, ha ricordato l’ex assessore Broda, era stato creato circa 20 anni fa dall’amministrazione guidata da Lorenzo Robbiano: “Aveva sempre funzionato, arricchendosi negli anni di esperienza e di capacità professionale e diventando un servizio moderno rivolto all’integrazione”. Lo sportello, ha aggiunto, “non era un punto informativo” ma un “servizio operativo“,  negli ultimi anni riferimento anche per gli stranieri di Serravalle e dei comuni più piccoli dell’area novese che, per questioni di bilancio, non possono sostenere la spesa di un servizio dedicato. Secondo Felicia Broda, per Novi Ligure, che ha un bilancio di tutto rispetto”, 24 mila euro sono invece “una cifra che si poteva e si doveva sostenere, soprattutto se si ritiene che la politica di integrazione sia qualcosa su cui investire”. “Evidentemente l’attuale  Giunta di Novi Ligure non la pensa così” ha punzecchiato Broda, convinta che la scelta dell’amministrazione si rivelerà “un boomerang” contro lo stesso Comune, che d’ora in avanti dovrà gestire “in prima battuta” le richieste dei cittadini stranieri “senza il fondamentale primo filtro delle mediatrici”.

Come spiegato sulla pagina Facebook del Comune di Novi Ligure dall’assessore agli Affari Sociali Marisa Franco, l’amministrazione sta “valutando una ridefinizione degli sportelli di informazione” e ha intenzione diprocedere a breve a una nuova organizzazione dei servizi, tenendo conto delle  esigenze degli anziani novesi. Nel frattempo l’attività informativa verrà svolta da personale comunale. Non appena saranno definite le caratteristiche dei nuovi servizi procederemo a pubblicizzarne orari e modalità di erogazione“.

La decisione della Giunta, ha precisato a RadioGold il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, non farà venir meno “i servizi essenziali” per i cittadini stranieri.Un conto è dare informazioni, un altro è far fare delle pratiche ad altri uffici. Lo Sportello Immigrati non è in grado di fare con le proprie forze documenti come ad esempio la richiesta di cittadinanza. Per evitare un raddoppio di competenze da parte dei vari uffici stiamo cercando di mettere ordine e utilizzare meglio le risorse che abbiamo a disposizione”.

Per un Comune come Novi  “24 mila euro sono una cifra importante”, ha puntualizzato Cabella, che rivendica “una linea politica” dietro la chiusura dello Sportello Immigrati “ma non nel senso che è una cattiveria che facciamo ai cittadini stranieri”.La nostra linea politica – ha concluso il sindaco di Novi Ligure – è quella di razionalizzare i servizi, ossia fare quello che si può fare e tagliare quello che le risorse a disposizione non ci più consentono più di fare”.

In allegato il servizio di RadioGold con le interviste a Felicia Broda e Gian Paolo Cabella.

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