Autore Redazione
mercoledì
5 Agosto 2015
22:00
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Politica - Alessandria

Sul futuro del Teatro di Alessandria, il consigliere Ravetti assicura “la Regione farà la sua parte”  

Sul futuro del Teatro di Alessandria, il consigliere Ravetti assicura “la Regione farà la sua parte”  

ALESSANDRIA – Il nuovo appello alla Regione per ridare finalmente vita al teatro di Alessandria non rimarrà inascoltato. Il consigliere regionale del Pd, Domenico Ravetti, ha assicurato l’impegno dell’Ente regionale nella delicata vicenda della struttura, chiusa da 5 anni per la dispersione di polvere di amianto. Una volta ultimata la bonifica, a ottobre, la strada sarà ancora tutta in salita. Serviranno infatti risorse, ingenti, per allestire le sale e per questo l’assessore alla cultura di Alessandria, Vittoria Oneto, ancora negli ultimi giorni, ha ribadito la necessità di un sostegno da parte delle Regione. “L’assessore Vittoria Oneto, quindi il Sindaco e la presidenza della Commissione Cultura del Comune di Alessandria – ha spiegato Ravetti –  bene fanno a porre al centro delle nostre attenzioni il dibattito sul futuro del Teatro di Alessandria. Dopo cinque anni di chiusura, a causa delle note vicende correlate alla presenza di amianto e al termine dei lavori di bonifica previsti per metà ottobre, ora urge definire tutte le fasi di un progetto nuovo per il rilancio del Teatro e con esso, della cultura e, di conseguenza, della città. Sì, perché una città che esce dalla crisi dei suoi conti pubblici ha bisogno di progetti concreti e duraturi per ricomporre un quadro di rilancio complessivo e non mi sfuggono  gli effetti positivi, economici e sociali, di un progetto per il Teatro. Assicuro che la Regione Piemonte farà la sua parte fin dal principio e per questo, almeno per le mie competenze e le mie responsabilità,  sono interessato con chiarezza a scomporre in due fasi la vicenda.

La prima fase è quella della riapertura dove diventerà essenziale riportare i cittadini all’interno di un luogo  che è loro, appartiene alla comunità, è un bene pubblico da custodire e conservare. Serviranno queste motivazioni “ideali” ma, e ha ragione Vittoria Oneto, servirà di sicuro il supporto degli Enti strumentali della Regione per riproporre Arte all’interno di almeno una parte della struttura. Lo faremo, e questo periodo servirà anche per affinare le idee per la seconda fase, quella di un progetto di gestione per il futuro, con un Piano Industriale preciso,  in grado di assicurare certezze ed equilibri di bilancio. Servirà qualcosa in più di un accordo da Enti Pubblici e soggetti privati interessati quali le Fondazioni Bancarie. Servirà uno studio preliminare per giustificare l’entità dell’investimento per il rilancio del Teatro, uno studio per comprendere i profili della domanda di cultura dei cittadini, comprese per esempio le evoluzioni nel tempo di tale domanda e il bacino di utenza di riferimento. Servirà capire quali saranno i punti di convergenza tra le possibilità di “fare cultura” della parte Pubblica e gli interessi d’impresa privata nel settore “cultura”.

 

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