Terme di Acqui, Alessio Barosio (Udc): “Comune e Regione non più credibili, si vada al Ministero”

ACQUI TERME – Sulla delicata vicenda della crisi delle Terme di Acqui, dopo l’incontro avvenuto venerdì tra la proprietà e le istituzioni locali e regionali, è intervenuto anche il candidato sindaco per l’Udc, Alessio Barosio. “Bisogna smettere di fare propaganda elettorale sulla pelle dei cittadini e dei turisti acquesi” ha sottolineato Barosio.

“Ha ragione la presidente di Confesercenti Roberta Rapetti: di corsa e con proposte serie bisogna farsi ascoltare a Roma al Ministero per lo Sviluppo Economico” ha continuato l’esponente dell’Udc “Comune di Acqui e Regione Piemonte non sono più credibili, anche oggi non sono stati capaci a rimediare al danno di 60 milioni di euro prodotto con la svendita della spa Terme di Acqui che avevano ricevuto dallo Stato al 55% e 45%. La Regione Piemonte deve restituire alla Città di Acqui Terme almeno 9 milioni di euro incassati senza neanche tutelare l’acqua termale, il monumento della Bollente, tantomeno l’occupazione dell’azienda. La Regione Piemonte il centro di riabilitazione lo ha fatto ad Alessandria non nella sede naturale che è la stazione turistico termale più antica del Nord Ovest. Il Comune di Acqui ha colpe storiche come il Palaruggine e non aver seguito gli aumenti di capitale e mai si è opposto alla svendita . Acqui è il Comune che investe meno nel Turismo. Meno di Ovada. Acqui Terme merita una visione e un programma da Capitale del Monferrato e da territorio leader del Made in Italy. Basta rubare il futuro ai giovani”.