Autore Redazione
venerdì
12 Gennaio 2024
15:43
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Politica - Novi Ligure

Ex Ilva, Partito Democratico provinciale: “Il Governo si decida ad affrontare seriamente il problema”

Ex Ilva, Partito Democratico provinciale: “Il Governo si decida ad affrontare seriamente il problema”

NOVI LIGURE – “È il momento della assunzione delle responsabilità e della chiarezza, non serve a niente cercare un capro espiatorio”. Queste le parole del segretario provinciale del Partito Democratico Giordano Otello Marilli e Marco Gobbato, responsabile Lavoro del Pd provinciale, rispetto alla vicenda dell’ex Ilva, il giorno dopo il faccia a faccia tra Governo e sindacati a Roma.

“In questi mesi come segreteria provinciale del Partito Democratico siamo stati in contatto con i sindacati per la vertenza “ex Ilva” coinvolgendo sulle problematiche che ci sono state sollevate i parlamentari e i senatori del PD per sollecitare le risposte che non giungevano dal Governo. Nel dibattito in Senato dell’11 gennaio, purtroppo, siamo arrivati al punto di non ritorno. A lungo abbiamo chiesto il passaggio ad un controllo a maggioranza pubblica, tramite Acciaierie d’Italia, del gruppo per permettere una ripartenza e lo abbiamo ritenuto imprescindibile per la salvaguardia dei lavoratori del gruppo e dell’indotto (val a dire migliaia di famiglie)”. 

“Oggi per il nostro territorio abbiamo bisogno di parole chiare dal Governo e impegni precisi per garantire i livelli occupazionali e la manutenzione necessaria per garantire sicurezza sul lavoro e non perdere ulteriore competitività nella produzione. Chiediamo che venga ridata credibilità alla nostra siderurgia che è stata sempre un fiore all’occhiello dell’industria italiana al livello europeo e globale. In questi quindici mesi non abbiamo visto dal governo l’attenzione necessaria alla risoluzione positiva di una vertenza che serve al Paese. Non serve a niente cercare un capro espiatorio, oggi è il momento della assunzione delle responsabilità e della chiarezza: questo ci sia aspetta da chi si trova al governo dell’Italia, invece di comportarsi come se si fosse sempre in campagna elettorale hanno concluso Marilli e Gobbato.

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