Autore Redazione
sabato
17 Febbraio 2024
10:49
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Politica - Alessandria

Deposito nucleare, Ravetti (Pd): “La giusta manifestazione del 6 aprile non si trasformi in farsa elettorale”

Deposito nucleare, Ravetti (Pd): “La giusta manifestazione del 6 aprile non si trasformi in farsa elettorale”

ALESSANDRIA – Pubblichiamo la lettera inviata dal consigliere regionale Pd Domenico Ravetti rispetto alla manifestazione organizzata il prossimo 6 aprile contro il deposito di scorie nucleari. 

Gentile direttore,

durante l’assemblea pubblica del 17 gennaio convocata al Marengo Museum di Alessandria ho detto ai sindaci di fare attenzione a non consegnare alla campagna elettorale il tema della realizzazione del deposito per le scorie nucleari. Devo ripetermi. In una recente conferenza stampa alcuni esponenti politici che ricoprono ruoli istituzionali – preciso – alcuni dei quali legittimamente pronti ad affrontare la prossima campagna elettorale che terminerà con il voto del 7/8 giugno, hanno dato notizia dell’organizzazione imminente di 13 banchetti informativi e della volontà di promuovere un’iniziativa “di popolo” per il 6 aprile prossimo.

A 60 giorni dal voto, una manifestazione “di piazza” diventa una vetrina eccezionale per le istituzioni che si candidano a ricoprire altri ruoli; anche i più distratti lo capiscono. Vengo al punto: se davvero c’è la volontà di difendere il nostro territorio, e non solo di raccogliere del facile consenso, prima del 6 aprile è possibile compiere alcuni atti formali. Non chiedo al presidente della provincia di Alessandria di ricorrere al Tar contro l’ipotesi di realizzare qui il deposito di scorie nucleari, come però ha fatto il suo collega di Viterbo. Chiedo di approfondire le ragioni che hanno convinto tutti i sindaci di quella provincia a sostenere quel presidente in un’azione giudiziaria. Non chiedo al Presidente della provincia di Alessandria di criticare apertamente il leader della Lega, partito a cui appartiene, circa l’idea di realizzare una centrale nucleare a Milano. Però chiedo di presentare un ordine del giorno per far esprimere il consiglio provinciale circa la necessità di approfondire sul piano scientifico tutte le opportunità che le fonti rinnovabili possono ancora rivelare prima di sviluppare tecnologie che generano radioattività le cui scorie da qualche parte devono finire. Altre due azioni chiedo al presidente della provincia e agli altri esponenti politici che ricoprono ruoli istituzionali, pronti ad affrontare la prossima campagna elettorale. La prima è chiedere pubblicamente ai partiti di centrodestra di permettere al Consiglio regionale di approvare l’ordine del giorno, di cui sono il primo firmatario, che ha come obiettivo quello di escludere il criterio delle autocandidature per la scelta del sito, un criterio che avvantaggia il territorio di Trino. Con un voto contrario delle forze di centro destra, le stesse che sostengono il presidente della provincia, non si è data la possibilità di aprire una formale discussione in Aula.

La seconda azione è molto semplice: dal novembre dell’anno scorso giace in Commissione regionale il disegno di legge 293 che contiene la soppressione dell’Area contigua del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi. Secondo opinioni espresse pubblicamente tale riduzione dell’area del Parco libererebbe Trino da uno dei vincoli di esclusione così da avere più chances per ospitare il deposito di scorie nucleari. Prima delle manifestazioni di piazza, proprio per coerenza, il presidente della Provincia e i suoi sostenitori, alcuni dei quali con ruoli di vertice nei partiti regionali di centrodestra, potrebbero chiedere di ritirare quel disegno di legge.

Lo chiedo perché io, che so che il deposito in Italia va realizzato, a differenza del Ministro piemontese di Forza Italia, non avrei mai salutato l’autocandidatura di Trino con una dichiarazione tuttora pubblicata su diversi autorevoli siti online che di seguito riporto nel virgolettato “La disponibilità di Trino ad accogliere il deposito unico nucleare è molto importante e viene accolta positivamente dal Governo… (e continua)”. Infine, siccome immagino che la manifestazione “di piazza e di popolo” il 6 aprile si farà, e può essere una manifestazione seria, chiedo il buon senso di non trasformare quell’evento in una buffonata elettorale con tanto di sfilata e foto opportunity.

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