27 Ottobre 2022
15:38
Coldiretti: fiume Po ai livelli estivi, è allerta rossa
PROVINCIA DI PAVIA – Il livello del Po è a -2,3 metri rispetto allo zero idrometrico, lo stesso rilevato di solito nel periodo estivo. Con la siccità che colpisce i campi, favorisce la risalita del cuneo salito nel delta, lascia le montagne senza neve e svuota i laghi del Nord. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio della Coldiretti sulla preoccupante situazione del fiume al Ponte della Becca, in provincia di Pavia. Il riferimento è al gran caldo anomalo su tutta la Penisola nel 2022, l’anno più caldo mai registrato dal 1800. La temperatura si attesta infatti superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica, ma con 1/3 di precipitazioni in meno secondo Isac Cnr nei primi 9 mesi dell’anno.
“Il grande fiume italiano, che al ponte della Becca alla confluenza del Ticino si presenta con le rive ridotte a spiagge, è fondamentale per l’ecosistema della pianura padana. Qui si concentra il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Il grande caldo colpisce anche i grandi laghi del Nord con il Garda che è pieno solo al 23% e l’Iseo al 26%. Resistono il Maggiore con il 56% e il Como che è riuscito a risalire fino al 72%. A preoccupare è la siccità nel Nord Est del Paese. Dal Friuli Venezia Giulia al Veneto dove si sorvegliano sia i livelli di falde e fiumi e quelli delle riserve idriche regionali.
Coldiretti:” dati preoccupanti per il settore agricolo”
“Al Sud – continua Coldiretti – la situazione più pesante si registra in Calabria. Il volume residuo degli invasi silani è in grado di soddisfare i bisogni idrici della città di Crotone e Rocca di Neto per soli 21 giorni, secondo il Dipartimento territorio della Regione”.
“In difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono tutte le colture in campo con gli imprenditori agricoli. – continua la Coldiretti – Stanno intervenendo addirittura con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coltivazioni, Dalle semine di grano ai kiwi prossimi alla raccolta, dal radicchio ai carciofi fino agli ortaggi lungo tutta la Penisola. Il caldo – sottolinea la Coldiretti – sta anche provocando l’allungamento della fase vegetativa delle piante con il rischio di far ripartire le fioriture- Il pericolo è di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni”.
“Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti. Attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione. – continua la Coldiretti – Questa si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense. Oltre al rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale. I danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne quest’anno – conclude la Coldiretti – superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale”.