Autore Redazione
mercoledì
27 Giugno 2018
11:20
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L’allarme dei metalmeccanici: Senza ammortizzatori a rischio 500 posti

A fine settembre quattro aziende metalmeccaniche della provincia esauriranno i 36 mesi concessi dalle nuove norme del Jobs Act per il ricorso cassa integrazione e contratti di solidarietà
L’allarme dei metalmeccanici: Senza ammortizzatori a rischio 500 posti

PROVINCIA DI ALESSANDRIA –  È uno scenario allarmante quello tracciato unitariamente dalle segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm. L’arrivo dell’autunno blinderà l’accesso agli ammortizzatori sociali a quattro aziende metalmeccaniche della provincia e, considerando anche l’indotto, in tutto l’Alessandrino tra 500 e 600 lavoratori rischieranno il posto.

A fine settembre, infatti, la Kme di Serravalle, la Bundy di Borghetto Borbera, la Drahtzug Stein di Conzano e la Cerutti di Casale esauriranno i 36 mesi concessi dall’entrata in vigore delle nuove norme del Jobs Act per il ricorso cassa integrazione e contratti di solidarietà. Proprio gli ammortizzatori sociali, hanno ricordato con preoccupazione Fiom, Fim e Uilm, hanno permesso in questi anni di contenere le crisi delle quattro aziende metalmeccaniche. Con la fine dell’estate e della cassa integrazione e contratti di solidarietà, i problemi finanziari della Cerutti, oggi in attesa dell’ok del Tribunale al concordato, potrebbero portare a 80 licenziamenti. Sono 45, invece, i posti di lavoro a rischio tra il centinaio di dipendenti che alla Drahtzug Stein producono cestelli per lavatrici e circa 50 gli esuberi tra le due società della Kme di Serravalle. A questi numeri si aggiunge il possibile taglio tra i lavoratori della Bundy, dove ci sono circa 60 esuberi “strutturali” su 170 dipendenti. E tutto questo, hanno aggiunto Fiom, Fim e Uil, “al netto della vicenda Ilva”, il cui destino è ancora incerto.

Quanto potrebbe capitare alla fine dell’estate in provincia per i sindacati è “un vero problema sociale ma Fiom, Fim e Uilm non vogliono lanciaresolo l’ennesimo grido d’allarme”. Il primo obiettivo dei sindacati è ovviamente quello di scansare i possibili licenziamenti sollecitando anche un intervento della Regione per ottenere ulteriori ammortizzatori. I metalmeccanici sono decisi a farsi sentire anche dall’Inps per risolvere una volta per tutte i problemi legati all’applicazione ed erogazione della Naspi che stanno bloccando anche l’indennità di disoccupazione di una trentina di dipendenti della Mondial. Fiom, Fim e Uilm vogliono però definire anche “una strategia a lungo termine” per salvare e rilanciare la vocazione industriale della provincia di Alessandria. Per questo i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un attivo dei delegati per il 2 luglio al Dlf di Alessandria, in viale Brigata Ravenna. Una giornata di confronto, dalle 9 alle 15, aperta anche aziende, Istituzioni, parlamentari del territorio “e tutti i partiti politici, senza distinzione di colore per ragionare di “politiche industriali e prospettive future” del nostro territorio.

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