27 Gennaio 2014
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Senza un tetto sulla testa, un cittadino valenzano protesta davanti all’Ospedale
AGGIORNAMENTO ORE 16.10: si apre uno spiraglio a proposito della vicenda di Salvatore Esposito. Un’assistente del servizio socio assistenziale di Valenza, Laura Marchegiani, ha proposto al 63enne valenzano una soluzione: la ricerca di un appartamento tramite privati disposti a dare in affitto un immobile a condizioni favorevoli per chi, all’inizio, non può permettersi di pagare l’intero canone. L’assistente sociale e il signor Esposito si incontreranno ancora questo venerdì. Nel frattempo Salvatore Esposito ha abbandonato il presidio davanti all’Ospedale di Valenza.
AGGIORNAMENTO ORE 15: così l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Valenza, Giovanna Rivolta, è intervenuta a proposito della situazione di Salvatore Esposito, il cittadino valenzano che questo lunedì mattina ha prima occupato Palazzo Pellizzari chiedendo una casa e ora si trova davanti all’Ospedale di Valenza.
Il signor Salvatore Esposito, insieme ad altri cittadini in grave difficoltà è rientrato nella graduatoria di emergenza abitativa, per la quale l’amministrazione comunale ha riconosciuto lo stato di necessità con delibera di Giunta del 9 Settembre 2013.
Per questi casi di emergenza, il Comune può usufruire del 25% delle case assegnate da ATC in corso d’anno. L’elenco dei nominativi ammessi alla graduatoria, come da parametri e punteggi previsti nel nuovo regolamento comunale di emergenza abitativa, è stato consegnato all’Agenzia Territoriale della Casa (A.T.C.) di Alessandria, la quale a seguito di una valutazione da parte della commissione di competenza, non ha riconosciuto per alcuni di essi la fattibilità di tale richiesta a causa della mancanza di requisiti come predisposti dalla Legge Regionale che regolamenta le assegnazioni. I requisiti richiesti di cui queste persone purtroppo non erano in possesso sono: lo sfratto esecutivo oppure aver alloggiato in case di accoglienza, come la Caritas di Alessandria, per almeno tre mesi.
Al momento, come già in passato, il servizio socio assistenziale farà tutto ciò che è in suo possesso per far fronte alle esigenze di queste persone in emergenza abitativa, in attesa che vengano definite le pratiche di assegnazione.
AGGIORNAMENTO ORE 13.20: Salvatore Esposito non si arrende e, dopo la protesta a Palazzo Pellizzari, si è legato davanti all’ingresso dell’Ospedale di Valenza. “Se necessario rimarrò qui anche la notte” ha detto a Radio Gold News “d’altronde questo è il terzo inverno che mi trovo in questa situazione difficile.” Il signor Esposito ha iniziato lo sciopero della fame.
AGGIORNAMENTO ORE 11.50: Salvatore Esposito è stato convinto ad allontanarsi da Palazzo Pellizzari a Valenza.
NOTIZIA: Torna ad alzare la voce Salvatore Esposito, il 63enne cittadino valenzano senza una casa. Questa mattina l’uomo ha occupato la sede del Comune, a Palazzo Pellizzari, deciso a non uscire fino a che non sarà risolta la sua situazione. Una protesta che segue quella dello scorso 19 giugno, quando Esposito si è incatenato a una porta del palazzo Cgil, in via Pellizzari. Dopo aver perso il lavoro Esposito non riesce più a pagare l’affitto e versa in gravi condizioni economiche, ora chiede anche un intervento da parte del Prefetto. “Da giugno ho ottenuto solo un pasto al giorno. Vorrei sottolineare che l’amministrazione pubblica non rispetta la legge, in particolare l’articolo 328 del 2000 (dove si dice che “la Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione”, ndr).”