7 Agosto 2019
16:12
“Firmato” da Origo e Catena studio su rischio lesione del nervo ulnare nel bambino
ALESSANDRIA – È ‘firmato’ da due medici dell’Ospedaletto Infantile di Alessandria lo studio sul rischio di lesione del nervo ulnare durante le procedure per trattare le fratture sovracondiloidee omerali del bambino, la più comune lesione scheletrica del gomito soprattutto tra i 5 e i 7 anni, causata nel 98% dei casi da una caduta.
Il lavoro di Carlo Origo e Nunzio Catena, rispettivamente Direttore e Dirigente Medico di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, insieme ad alcuni colleghi del San Raffaele di Milano e del Gaslini di Genova, è stato pubblicato sulla rivista European Journal of Orthopedic Surgery & Traumatology e ha arricchito l’attività scientifica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Si tratta, infatti, di una revisione della letteratura mondiale incentrata in particolare sulla posizione del bambino sul letto operatorio. In posiziona prona, infatti, il nervo ulnare si allontana dal punto dove deve essere introdotto il chiodo metallico, riducendo i rischi di una possibile lesione del nervo ulnare da parte dell’operatore rispetto alla manovra effettuata con il bambino in posizione supina.
Dopo una prima fase di ricerca sui principali database specifici, il team di medici ha identificato 28 articoli corrispondenti ai criteri di inclusione, procedendo così all’analisi dei dati relativi a 2.147 pazienti. I bambini individuati sono stati suddivisi in due gruppi in relazione alla posizione supina o prona assunta sul lettino operatorio durante l’intervento.
I risultati dimostrano che, qualora si voglia procedere a una sintesi con fili metallici incrociati, operare con il paziente prono sembrerebbe più sicuro in termini di riduzione del rischio di lesione nervosa. Tuttavia i casi in letteratura di bambini posti in posizione supina sono numericamente superiori, quindi gli specialisti ritengono che siano ancora necessari ulteriori studi, allargando il bacino di utenza considerato con lo scopo di confermare o eventualmente ridimensionare il dato ottenuto. Lo studio conferma però la validità dell’introduzione dei chiodi per via laterale sia dal punto di vista della stabilità della sintesi sia del ridotto rischio di lesioni nervose.
I professionisti aziendali Carlo Origo e Nunzio Catena, in qualità rispettivamente di redattore e di coordinatore del progetto, hanno inoltre collaborato alla stesura delle Linee Guida SITOP (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica) sul trattamento chirurgico delle fratture sovracondiloidee omerali nel bambino pubblicate sul Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia. Un documento che, permettendo un approccio uniforme alla materia e basato sull’evidenza scientifica, così come la revisione della letteratura mondiale, si trova perfettamente in linea con la mission di costante incremento della ricerca scientifica dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione, Innovazione AO AL, il cui Responsabile è Antonio Maconi.