Autore Redazione
lunedì
24 Novembre 2014
06:11
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Eventi - Casale Monferrato

Un giallo decisamente da ridere. Recensione de “Il mistero dell’assassino Misterioso”

Un giallo decisamente da ridere. Recensione de “Il mistero dell’assassino Misterioso”

Un giallo che si intreccia ad una situazione di metateatro laddove gli attori recitano se stessi.  Questo l’intreccio de “Il mistero dell’assassino misterioso”, presentato dalla compagnia Le gesta di Poirino al Festival teatrale “I Crepuscoli” a Casale Monferrato il 21 e 22 novembre.

La trama riassume in sé tutti i luoghi comuni del genere. Il detective è logico e asettico, fuma la pipa e mantiene un aplomb molto inglese, l’ambiente è un castello nella campagna londinese e i personaggi sono tutti sospetti e dotati di un movente nei confronti della vittima del caso.

Il malore di uno dei protagonisti (Marco Rodondi) rompe la rappresentazione e innesca un surreale teatro nel teatro. Un tecnico alle luci, goffo e dall’accento smaccatamente romanesco (Roberto Russello), si propone per la parte di Ashton, il giovane marito dell’anziana contessa assassinata. La sua presenza sul palco stravolge la vicenda e determina discussioni tra i protagonisti, che rivelano rivalità e mancanza di spirito di gruppo , in un susseguirsi di imprevisti esilaranti.

La commedia gialla prosegue con un andamento grottesco dato dall’incapacità recitativa e dalla non conoscenza del testo dell’attore improvvisato, cui si contrappongono gli sforzi degli altri protagonisti. Il regista,  anche interprete del ruolo del detective Mallory (Mirko Schenardi, reale regista della pièce), arriva ad inventarsi l’esilarante personaggio del maggiordomo  per meglio suggerire al nuovo arrivato le battute.  Pur travolto da  una sequenza di errori e di modifiche al copione, Mallory , illuminato ad un lato della scena, risolve il caso delittuoso e ricostruisce i fatti, mentre nella penombra questi vengono messi in atto dai protagonisti, con una tecnica che sostituisce il mezzo cinematografico.

Tra una scena e l’altra i litigi, le rivalità e le macchinazioni per mettersi in mostra degli attori del cast, consapevoli della presenza in sala di un produttore televisivo.

La governante (una brava Cristiana Pavesio, molto versatile sia nel parlare con accento tedesco che nell’interpretare anche la vecchia contessa) pretende di improvvisare monologhi, la figlia della vittima (Irene Viglione) mira alla chiusura dello spettacolo per recitare un brano di Cechov e il nipote Henry (Maurizio Visca), non sopporta che gli sia stata sottratta la parte fondamentale del suo ruolo.

Ottimo il ritmo che rispetta i tempi comici del testo di Lillo e Greg, seguito fedelmente e senza sbavature. Si ride molto e si apprezza l’efficace recitazione da parte di tutti i protagonisti. Godibile in particolar modo il passaggio apparentemente naturale dal piano della finzione a quello della realtà di una compagnia teatrale che riflette le difficoltà e le tensioni caratteriali e lavorative.

Spettacolo veloce, divertente e surreale. L’impressione è quella di aver assistito ad un insieme di azioni vorticose, necessarie e funzionanti al fine di ottenere un effetto comico riuscito.

Il Festival Teatrale Nazionale I Crepuscoli, organizzato dall’Associazione Teatrale Nuovo Palcoscenico continua venerdì 12 e sabato 13 dicembre con “Non si sa come” di Pirandello, messo in scena da Orion Theatre di Terni.

Nicoletta Cavanna

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