Autore Redazione
martedì
13 Aprile 2021
04:29
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Cronaca - Alessandria

Il 13 aprile inizia il Ramadan: cosa c’è da sapere sul mese sacro dell’Islam

Il 13 aprile inizia il Ramadan: cosa c’è da sapere sul mese sacro dell’Islam

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il 13 aprile 2021 per i fedeli di religione islamica inizia anche in provincia di Alessandria il Ramadan, mese sacro di digiuno e preghiera. Il nome si riferisce al nono mese dell’anno del calendario lunare musulmano, nel quale Maometto ricevette la rivelazione del Corano. Nella tradizione, questo momento è noto come Laylat al-Qadr, la Notte del Destino. Tale ricorrenza è il quarto dei Cinque Pilastri dell’Islam, e dal digiuno, rispettato dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, sono esenti minorenni, anziani, malati, donne in gravidanza o in fase di allattamento. Tra gli altri divieti del Ramadan, ci sono mentire, fumare e consumare rapporti sessuali.

Al tramonto, tradizionalmente, il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua. A seguire un abbondante pasto serale, l’iftār, spesso condiviso con familiari e amici. Vige comunque il principio che nessuno deve fare male al proprio corpo. Chi si sente in difficoltà può interrompere il digiuno e, in base ai casi, potrà recuperare i giorni durante l’anno. Chi invece per motivi di età o altre problematiche non può digiunare, donerà un pasto a un povero per ogni giorno di digiuno saltato.

Per quel che riguarda la preghiera, molti fedeli leggono un juz’ al giorno, una delle trenta parti di cui è composto il Corano. Ma la preghiera più importante è quella notturna, il Tarāwīh. Nei Paesi arabi è tradizione, dopo la preghiera, stare svegli tutta la notte; talvolta anche i negozi restano aperti, e si rientra a casa in tempo per l’ultimo pasto prima della giornata di digiuno. Ci sono alcune differenze interne a proposito dell’alimentazione a seconda della tradizione. Per esempio, in Tunisia, Algeria e Marocco si prepara un cous-cous con carne di agnello e uvetta; in Siria e in Giordania si mangiano i katai, dolci ripieni di cocco, nocciole tritate e zucchero. Alla fine del Ramadan, si celebra l’īd al-fitr, la festa dell’interruzione del digiuno, durante la quale i musulmani partecipano a processioni, si scambiano regali e ci si augura īd mubarak. In questa occasione, tanti fedeli fanno donazioni per i poveri.

Il Ramadan insegna dunque prima di tutto ad essere una persona devota, ma insegna anche ad controllare corpo e mente. Rinunciare al fisico per arricchire la mente. Il digiuno ridà anche valore a ciò che si dà per scontato: durante questo mese, anche ciò che è ordinario come un bicchiere d’acqua diventa straordinario. Ma il Ramadan è anche riflessione: interi popoli sono costretti a digiunare non per credo ma a causa della povertà.

Photo by Ali Burhan on Unsplash

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