17 Settembre 2021
19:15
Solvay sui monitoraggi Arpa delle acque: “Allarme ingiustificato, valutiamo azioni legali”
ALESSANDRIA – “I livelli profondi dell’acquifero non evidenziano alcuna compromissione“. Questa la posizione dell’azienda Solvay dopo la diffusione dei dati Arpa rispetto alla campagna di monitoraggio di giugno-luglio 2021 delle acque sotterranee nei pressi del sito della multinazionale di Spinetta Marengo. “Sono state divulgate diverse informazioni fuorvianti sulla situazione ambientale di Spinetta Marengo che risultano ingiustificatamente allarmistiche e potrebbero avere serie ripercussioni sulle legittime attività industriali di Solvay” ha rimarcato l’azienda che “non può accettare il fatto che i dati tecnici e gli importanti risultati ottenuti dal proprio impegno per la salute e l’ambiente possano venire strumentalizzati a fini allarmistici“. Per questo Solvay ha sottolineato l’intenzione di valutare “eventuali azioni legali in tutte le sedi opportune a tutela della propria reputazione, del proprio operato e del lavoro dei propri collaboratori”.
“I livelli profondi dell’acquifero di Spinetta Marengo” ha proseguito l’azienda “non evidenziano alcuna compromissione a carico di nessun contaminante e, tanto meno, relativamente ai composti PFAS né all’interno né all’esterno del sito. Il monitoraggio continuo del livello profondo dell’acquifero avviene con una rete di 15 punti di cui 11 all’interno del sito. Tutti i punti mostrano la sostanziale assenza di ADV e C6O4 ad eccezione di un solo piezometro malfunzionante che ha subito un danneggiamento. I dati provenienti da questo piezometro – sul quale, in accordo con ARPA, sono stati completati lavori di manutenzione e sono in corso le verifiche – non sono pertanto rappresentativi della qualità della falda nel livello profondo. Inoltre non vi è nessuna evidenza di un passaggio della contaminazione che interessi i livelli profondi e non vi può essere alcun flusso eventualmente contaminato che dal livello superficiale passi a quello profondo. Il livello più profondo è infatti protetto dalla porzione più superficiale da livelli di argilla. La tenuta della barriera idraulica, poi, è in piena efficienza e opera fattivamente nella riduzione degli inquinanti e dei PFAS, interrompendo il flusso della contaminazione verso valle. I continui monitoraggi effettuati negli ultimi 12 anni, confermano un significativo miglioramento dello stato qualitativo dei terreni e delle acque di falda”.
“Inoltre, è fondamentale sottolineare che i più recenti risultati analitici registrati da ARPA Piemonte nel febbraio 2021 evidenziano una riduzione delle concentrazioni di inquinanti all’esterno dello stabilimento. L’incremento delle concentrazioni di inquinanti all’esterno del sito industriale a inizio 2020 è stata una conseguenza degli eventi metereologici estremi del dicembre 2019 e ha avuto carattere di transitorietà e reversibilità proprio grazie all’efficacia della barriera idraulica. I più importanti contaminanti all’esterno del sito sono dovuti alle produzioni storiche riconducibili tutte alla gestione precedente. Si ricorda infatti che, come recentemente accertato da un Collegio arbitrale internazionale e dalle sentenze della Magistratura Italiana, al momento della vendita di Ausimont, Edison ha fornito a Solvay un quadro falsificato dell’effettiva gravità della contaminazione del sito di Spinetta Marengo dovuta alle produzioni industriali del passato”.