Autore Redazione
domenica
27 Settembre 2015
22:00
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Cronaca - Alessandria

Denunciato famigliare di un detenuto. Aveva provato a introdurre in carcere alcuni grammi di hashish

Denunciato famigliare di un detenuto. Aveva provato a introdurre in carcere alcuni grammi di hashish

ALESSANDRIA  – All’occhio attento degli agenti della Polizia Penitenziaria di Alessandria non è sfuggito l’involucro contenente alcuni grammi di hashish che il famigliare di un detenuto , domenica, ha provato a introdurre in carcere. La persona, ora denunciata, ha raccontato il sindacato autonomo di Polizia Sappe, aveva approfittato della visita al detenuto per  introdurre illecitamente droga nel carcere di Alessandria. L’incauto tentativo, scoperto dagli agenti della Polizia Penitenziaria, ha aggiunto il sindacato, è emblema di quella “battaglia silenziosa”  portata avanti per contrastare lo spaccio all’interno delle carceri.

 “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti – ha sottolineato  Donato Capece, segretario generale del Sappescoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Alessandria, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento per l’alta professionalità dimostrata, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere.  Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.

“Per fortuna delle Istituzioni – hanno aggiunto il segretario regionale Sappe del Piemonte, Vicente Santilli, e quello provinciale di Alessandria, Salvatore Mezzaranogli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come ad Alessandria – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Ma non si può ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri piemontesi e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia”.

 

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