Cronaca - Alessandria

Radici Urbane, riflettori sul cinema con Federico Frusciante: “Kubrick era un artista libero”

ALESSANDRIA – Ha preso ufficialmente il via al Chiostro di Santa Maria di Castello la nuova edizione di Radici Urbane, il festival che fino al 22 giugno accende Alessandria con arte, musica e riflessioni culturali. L’apertura è stata dedicata al cinema, con proiezioni, ospiti e incontri pensati per alimentare uno sguardo critico sull’industria audiovisiva. Protagonista della prima giornata è stato Federico Frusciante, noto critico e youtuber, tra i volti più influenti della divulgazione cinematografica indipendente.

Un omaggio a Stanley Kubrick

Il cuore dell’evento inaugurale è stato l’approfondimento dedicato a Stanley Kubrick. Frusciante, appassionato e conoscitore del regista statunitense, ha proposto una riflessione intensa sul valore artistico e culturale della sua opera: “Kubrick è come un pittore che dipinge con la luce e il movimento. Rappresenta la libertà creativa assoluta, quella che oggi è quasi impossibile raggiungere”. L’incontro è culminato nella proiezione di Arancia Meccanica, film scelto non a caso per stimolare il dibattito su società, potere e violenza.

Cinema oggi: crisi, piattaforme e libertà negate

Nel suo intervento, Frusciante ha criticato l’attuale sistema produttivo cinematografico, sempre più appiattito su logiche commerciali e franchise: “Oggi i registi raramente hanno l’ultima parola. Kubrick faceva film senza compromessi, oggi invece dominano i final cut imposti dalle major”. Ha evidenziato la crisi delle sale e la perdita di quella ritualità collettiva che rende il cinema esperienza, non semplice consumo.

Il valore del regista, al di là della star

Frusciante ha voluto ridimensionare il culto dell’attore, ribadendo il primato della direzione artistica: “Senza un regista capace di guidare e immaginare, anche il miglior attore resta superficie”. Un pensiero rafforzato dal racconto dei suoi studi su autori come Peter Sellers e Jack Nicholson, che proprio sotto la regia di Kubrick o altri grandi sono riusciti a esprimere appieno il proprio talento.

Verso una cultura più accessibile

Il critico ha anche lanciato una proposta utopica: “Una piattaforma pubblica e gratuita, dove poter fruire di tutti i film. Se le utopie si sono realizzate in passato, perché non provarci per la cultura?”. Un’idea nata dalla consapevolezza che il cinema, per restare vivo, deve essere patrimonio di tutti.

Il pubblico tra passione e superficialità

Infine, Frusciante ha invitato il pubblico a distinguere tra visione passiva e cultura cinematografica: “Il gusto personale è sacro, ma conoscere le regole, la grammatica del cinema, aiuta a comprendere davvero cosa si guarda”. Per lui, la passione è la chiave: solo attraverso il desiderio di approfondire, il cinema può tornare a essere linguaggio vivo e specchio della società.

Un festival che riflette

Radici Urbane prosegue nella giornata di oggi con molti eventi, tra i quali lo spettacolo del professore e webstar Matteo Saudino (Barbasophia).

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