14 Giugno 2016
22:00
Dopo due giorni il nuovo orario estivo e i tanti disservizi esasperano i pendolari della Genova-Ovada-Acqui Terme
ACQUI – Hanno corso “spaesati e disperati” da un binario all’altro alla ricerca di treni che non erano segnalati sui monitor. Trovato l’agognato convoglio chi è riuscito a salire ha poi affrontato il viaggio“schiacciato come una sardina”. Dopo soli due giorni le variazioni all’orario estivo decise per far fronte ai lavori di potenziamento del nodo ferroviario ligure hanno già messo a dura prova i pendolari della linea Genova-Ovada-Acqui Terme.
Dei 26 treni complessivamente a disposizione dei viaggiatori della tratta, 13 all’andata e 13 al ritorno, da lunedì ben 16 partono da Genova Sampierdarena obbligando i pendolari a ulteriori spostamenti. “Stiamo parlando del 62% dei treni” ha sottolineato Fabio Ottonello del Comitato Difesa Trasporti Valli Stura ed Orba. Ad amplificare i disagi, ha aggiunto, è poi il fatto che tra questi 16 collegamenti da Sampierdarena ci sono tutti i sei treni che dalle 13 alle 20 usano i pendolari dell’acquese e ovadese per tornare a casa. I cambi diventati obbligatori hanno ovviamente allungato i tempi di percorrenza per i viaggiatori della provincia che studiano o lavorano a Genova che, senza contare ritardi e soppressioni che già si sono verificati, da questa settimana impiegano più di un’ora e quarantacinque minuti per percorrere i 58 km che separano il capoluogo ligure da Acqui Terme.
C’è poi anche il problema della qualità del viaggio dei pendolari che oggi si ritrovano a dover salire “in massa” su treni già di per sé affollati. Per assurdo, però, dopo il primo “catastrofico giorno” del nuovo orario estivo, ha raccontato sconsolato Fabio Ottonello, il sovraffollamento non è nemmeno più il problema maggiore per i pendolari. Anche martedì i viaggiatori, infatti, hanno dovuto vagare alla ricerca dell’agognato nuovo binario senza trovarne traccia su monitor o cartelloni e senza neppure poter contare sull’aiuto del personale a terra di Trenitalia. Senza qualcuno che indicasse “la retta via”, la fiumana di persone per il secondo giorno si è mossa spaesata per la stazione alla ricerca del giusto punto di partenza, accodandosi poi al più temerario dei pendolari che alla fine ha condotto i viaggiatori fino al binario 4. “Di certo non possiamo andare avanti a correre come disperati per tutta l’estate con il costante rischio di perdere il collegamento e rimanere bloccati per ore in stazione. L’assessore regionale qualche giorno fa mi aveva scritto anticipandomi ‘qualche disagio’ ma bisogna mettersi d’accordo. Questi sono gravi e pesanti disservizi, non qualche disagio”.
Già stremati ed esasperati, i pendolari della Genova-Ovada-Acqui Terme, tramite il Comitato Difesa Trasporti Valli Stura ed Orba, hanno quindi scritto all’assessore regionale ai trasporti della Liguria chiedendo un incontro, alla presenza anche dei sindaci del territorio, per risolvere una situazione che i viaggiatori non sono per nulla intenzionati a trascinare per tutti i mesi più caldi dell’anno.
Tatiana Gagliano