Autore Redazione
giovedì
15 Marzo 2018
05:00
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Cronaca - Alessandria

Lavori all’ex Moderno: disagi e speranze di chi vuole il rilancio del centro

Con le telecamere della Web Tv di Radio Gold siamo entrati in alcuni negozi del centro per raccogliere i commenti di alcuni commercianti che da quasi un anno convivono con il cantiere in piazzetta della Lega
Lavori all’ex Moderno: disagi e speranze di chi vuole il rilancio del centro


ALESSANDRIA – “Un delicato taglia e cuci”. Così,  quasi un anno fa, Pico Maccario aveva definito i lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Moderno di Alessandria, nella centralissima piazzetta della Lega. Dalla primavera dello scorso anno gli operai sono al lavoro per dare una nuova anima commerciale alla storica struttura, che era da tempo orfana di pellicole e appassionati di film. La gru è ancora in azione e al momento la data ufficiale di ‘fine lavori’ non c’è. Pico Maccario “per ora non rilascia interviste, hanno fatto sapere.  In piazzetta e vie limitrofe le informazioni viaggiano con il ‘passaparola’ e sono quindi ‘ufficiose’. Tra i commercianti in molti sono comunque convinti di dover “convivere” con il cantiere almeno fino a questa estate. Una prospettiva che non alletta tutti.

Nei giorni scorsi anche il Movimento 5 Stelle di Alessandria si è fatto portavoce delle “difficoltà vissute da alcuni commercianti della zona, “ostacolati” dall’ingombrante cantiere. L’annunciata interpellanza dei pentastellati all’amministrazione comunale ha però “indignato” un lettore del nostro sito. In una lettera inviata alla redazione, Andrea Soave ha messo nero su bianco il suo disappunto per l’azione del Movimento 5 Stelle. “Non per una presa di posizione politica”, ha precisato “l’alessandrino di nascita, abbonato ai Grigi (salvati da un imprenditore di Torino)” e che “soffre nel vedere la città in cui abita in uno stato di abbandono e decadenza”. I pentastellati hanno precisato di non essere contrari alla riqualificazione dell’ex cinema Moderno ma per il nostro lettore l’interpellanza remerebbe comunque contro chi sta investendo del suo per rilanciare una città “dove l’economia è quasi azzerata” e non rispecchierebbe  “il sentimento” dei commercianti della zona. “Non credo proprio che chi ha un negozio limitrofo al Moderno, che domani godrà di questo investimento e avrà una rivalutazione della propria attività si stia lamentando” ha scritto Andrea.

In alcuni negozi a pochi passi da piazzetta della Lega i futuri benefici legati alla riqualificazione dell’ex cinema non riescono però a cancellare le preoccupazioni del presente legate a conti sempre più in rosso. “Questo cantiere ha bloccato il nostro lavoro già penalizzato dalla crisi” ha denunciato Katia Andolfi de “La Porta Blu” in via Ferrara. Insieme ad alcune colleghe delle vie vicine, la commerciante ha lanciato l’iniziativa del “Black Saturday”  , in programma anche l’ultimo sabato di questo mese di marzo, proprio per riportare clientela in centro. Ormai, ha ammesso, è però difficile rientrare degli ordini fatti prima dell’apertura del cantiere. “Ci siamo trovati all’improvviso in un imbuto e indebitati per acquisti che si sono rivelati inutili perché dall’avvio dei lavori l’affluenza di clienti è diminuita”.  Speravano di non dover trascorrere una seconda estate all’ombra del cantiere dell’ex cinema Moderno anche nella vicina gelateria “Naturalia”. “Continuano a spostare la data di fine lavori” ha commentato sconsolato Luciano Paludo, “a caccia” anche di informazioni su chi andrà poi a occupare i negozi all’interno dell’ex Moderno.

I ‘rumours’ sui futuri inquilini della galleria commerciale si continuano a ricorrere in piazzetta ma per Angela Maria Braggio della Farmacia Centrale Zuccotti, al di là degli inevitabili disagi portati da un cantiere, è stato importante riqualificare un’area da tempo abbandonata “e che di certo non era bella da vedere nel cuore del centro storico”. Dello stesso avviso anche Valter Giacobone dell’edicola in Piazzetta della Lega. I disagi “non sono stati eccessiviha spiegato, convinto che il calo di clienti sia legato alla crisi e non ai lavori che, una volta ultimati, potrebbero calamitare nuova clientela in centro “con la voglia, anzi meglio, con la possibilità di spendere. O almeno lo speriamo”. 

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