Autore Redazione
mercoledì
28 Marzo 2018
07:36
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Cronaca - Alessandria

Bellesempre #3: “Mi dite che devo fare la chemio?”

Prosegue il racconto di Milly Tasca: la sua battaglia contro il cancro.
Bellesempre #3: “Mi dite che devo fare la chemio?”

BELLESEMPRE – Terza puntata di Bellesempre, la rubrica di Milly Tasca che racconta il mondo del cancro. Nessun giro di parole, ma il racconto crudo e vero di chi, come molti altri ha passato un lungo calvario per un tumore al seno. I suoi racconti sono un modo per aiutare chi sta vivendo questa esperienza e anche per mettere in guardia sull’importanza della prevenzione. Ecco la terza puntata:

Quando mi sono svegliata dall’operazione, che oltretutto è stato il mio battesimo dei ferri, ero euforica. Sarà stato l’effetto dell’anestesia totale misto la felicità di essere ancora al mondo, era la prima operazione della mia vita ed avevo il terrore di non risvegliarmi (anzi, da brava ex lettrice di Dylan Dog avevo paura di svegliarmi proprio durante l’operazione!).
Ho iniziato a lanciare benedizioni a tutti gli infermieri e medici che mi passavano intorno, come se stessi sbocciando champagne a tutto andare al miglior party del secolo. Poi mi hanno portata in camera e sono sprofondata di nuovo in un sonno senza sogni, in totale relax. Avevo mio marito, mio padre, mia madre e mio fratello intorno. Ho trovato il modo di scherzare, di farli ridere anche stavolta, nonostante tutto. Ero sollevata perché sapevo che la bestiaccia era stata tolta.

Però è evidente che quando non sei pratico di un argomento ogni passo successivo è fatto nel buio, hai sempre di fronte una curva cieca. Quando pensi che sia tutto finito lì, in realtà sei solo all’inizio. Per questo bisogna procedere cautamente (cosa che non mi è mai riuscita bene).
Quando il Prof è venuto a trovarmi in camera prima della dimissione mi ha detto che i linfonodi sembravano a posto, ma avremmo dovuto attendere l’istologico. Quella sembrava un’ottima notizia, ma sempre sul chi va là in attesa di conferme ufficiali. Poi la dimissione, il rientro a casa ad abbracciare stretto con solo il braccio sinistro il mio bambino.

Nei giorni successivi quell’euforia è andata scomparendo, facendo posto all’ansia di ricevere notizie, non so bene perché ma mi sono sentita catapultata indietro di qualche giorno, alla disperazione di prima dell’operazione. La convinzione che il cancro mi avrebbe uccisa.
Ho imparato poi con il tempo che quello che mi ha messo di fronte la vita è un percorso a gradini, ne fai due avanti e uno indietro, è un’altalena continua di sbalzi d’umore, un po’ perché quando il fisico non sta bene anche la mente traballa, un po’ perché ci va tempo per metabolizzare e accettare e digerire un rospo così gigante.
Nel giro di una settimana sono arrivate le prime notizie. Tumore triplo negativo cioè non ormono dipentente, linfonodi sani.  Mi sono focalizzata esclusivamente sulla notizia positiva, non ci dovrebbero essere apparenti metastasi, me la cavo con poco! Mi sono documentata, imparando che i tumori al seno si dividono in due macro classi:
ormonali e non (questi ultimi chiamati ‘triplo negativo’).
Il mio era proprio un triplo negativo, una delle forme più aggressive e rare, quella che come mi hanno spiegato non ha chiavi d’accesso, la chemioterapia è l’unica arma attualmente a disposizione e che pare sia efficace nella maggior parte dei casi.
Chemio??? Mi state dicendo che dovrò fare la chemio? Ma quella che fa stare malissimo e perdere i capelli? Sì.

E che certezze mi dà? È un’assicurazione sul futuro. Per precauzione è meglio farla. Anche la radioterapia andrà fatta, non ci dimentichiamo.
Una mia cara amica medico, che mi ha sempre spronata e fin dall’inizio ha cercato di mettermi in guardia su ciò che sarebbe avvenuto, mi ha detto ‘vorrai mica permettere ad un’unica cellula bastarda di andarsene in giro indisturbata per poi ricominciare tutto da capo?‘.
Ecco che ho vacillato di nuovo, dopo la curva cieca ho trovato un altro ostacolo e ci ho sbattuto contro in pieno.
Avevo fretta di correre via da quel percorso terrificante e sono andata troppo veloce. Devo ricominciare da capo, rialzarmi, metabolizzare un altro passaggio, affilare le armi, preparare i guantoni per il prossimo round.

Continua il prossimo mercoledì.

Puntata 1
Puntata 2

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