Un Gonzalez da libidine e la mano di Braglia: per l’Alessandria è buona la prima

ALESSANDRIA – Questa volta mister Pea non ce l’ha fatta a mettere i bastoni tra le ruote all’Alessandria. Al Garilli il suo Pro Piacenza ha retto bene per 70′, ma alla fine si è dovuto inchinare all’intensità dei grigi e alla potenza di Gonzalez.

L’impressione è che quest’anno sarà proprio vincere questo tipo di partite, che probabilmente saranno quasi la totalità, a fare davvero la differenza e iniziare a vincerne subito una non può che far bene alla classifica e, soprattutto, al morale.

Le considerazioni che emergono da questo esordio grigio in campionato sono tante. 

Pressing e aggressività lodevoli: non c’è miglior difesa dell’attacco, pressando incessantemente si induce all’errore l’avversario e si recuperano miriadi di palloni. In questo lo zampino di Braglia è evidente.

Sostituzioni decisive: Mezavilla e Marconi sostituiscono Branca e Bocalon e la differenza si nota subito. A oggi il brasiliano garantisce più solidità a centrocampo, mentre il numero 9 è più in forma del collega numero 24. 

“Sestu, fai prestu, io non resistu”: non ce ne voglia Ornella Vanoni se prendiamo in prestito alcune parole di un suo successo, ma calzano a pennello. L’Alessandria ha assolutamente bisogno dell’ex Chievo, specie se Marras fa tutto bene, tranne l’ultimo passaggio.

E Gonzalez ce l’abbiamo noi: match winner, sempre alle centro delle azioni d’attacco, gli concedi un centimetro e si prende due metri… Libidine!

Gradinata nord a pieno ritmo: il tifo dei supporters grigi è stato coinvolgente e scandito dai colpi dei tamburi, che non ci risulta abbiano causato problemi di ordine pubblico. A buon intenditor…

Appuntamento a domenica prossima per il primo “scontro al vertice” della stagione: al Moccagatta, per la prima fra le mura amiche, arriva il Livorno e servirà già la migliore Alessandria.

Andrea Lombardi