Autore Redazione
martedì
17 Ottobre 2017
05:00
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Politica - Novi Ligure

Nuovo sciopero e assemblea pubblica per i lavoratori dell’Ilva

Fiom, Fim e Uilm giovedì 19 ottobre guideranno un nuovo sciopero di 8 ore e il picchetto dalle 5.30 del mattino davanti alla portineria dell'Ilva di Novi. Dalle 9 lavoratori e sindacalisti si muoveranno poi in corteo fino ai giardini pubblici all'angolo tra via Garibaldi e via dei Mille
Nuovo sciopero e assemblea pubblica per i lavoratori dell’Ilva

NOVI LIGURE – Dopo le prime 8 ore di sciopero della scorsa settimana prosegue la mobilitazione dei lavoratori dell’Ilva. Pur apprezzando “parzialmente” la posizione del Governo, che ha subito stoppato il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico ritenendo “inaccettabili” le condizioni salariali e contrattuali proposte dalla cordata Am Investco, per Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil rimane comunque aperta la voragine degli oltre 4000 esuberi dichiarati. Un pesantissimo taglio, per i sindacalisti alessandrini “ingiustificato” in particolare per lo stabilimento di Novi Ligure.  Nell’alessandrino, infatti, la sciabolata dovrebbe abbattersi su 54 lavoratori. Per i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm Mirko Oliaro, Salvatore Pafundi e Alberto Pastorello è peròuna contraddizione” procedere a tagli di personale in un sito dove da almeno tre anni le Rsu denunciano carenza d’organico.

Affiancati e sostenuti dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, i sindacati dei metalmeccanici giovedì 19 ottobre guideranno un nuovo sciopero di 8 ore sui tre turni e un picchetto dalle 5.30 del mattino davanti alla portineria dell’Ilva di Novi. Dalle 9 lavoratori e sindacalisti si muoveranno poi in corteo fino ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille. Sul palco insieme a rappresentanti delle segreterie nazionali, Fiom, Fim e Uilm e le Rsu approfitteranno del giorno di mercato per parlare con i cittadini novesi della delicata vicenda del gruppo siderurgico. “Vogliamo fare capire ai cittadini che la condizione per l’assunzione dei lavoratori nella nuova società non può essere l’azzeramento totale dei diritti acquisiti in anche trent’anni di lavoro hanno tuonato i sindacati di categoria. Contrari all’applicazione delle regole del Jobs Act, Fiom, Fim e Uilm guardano anche con preoccupazione allo “spezzatino” che potrebbe nascere da contratti in discontinuità previsti anche con società controllate “direttamente o indirettamente”. Grande punto interrogativo è poi quello sul numero 54 scritto alla voce esuberi per il sito di Novi. Inspiegabile hanno rimarcato i sindacati – visto che ogni giorno si fanno arrivare trenta dipendenti Ilva dal sito di Genova proprio per dare una mano ai 750 lavoratori novesi“.

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