Autore Redazione
mercoledì
18 Ottobre 2017
05:00
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Politica - Novi Ligure

Novi e il territorio al fianco dei lavoratori dell’Ilva

Il Comune di Novi e le Istituzioni del territorio sostengono richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre
Novi e il territorio al fianco dei lavoratori dell’Ilva

NOVI LIGURE – Il territorio è stretto al fianco dei lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure e dei sindacati, impegnati nella battaglia per scansare i 54 esuberi dichiarati nello stabilimento novese e per riaprire la trattativa per la riassunzione dei dipendenti nella nuova società Am InvestCo.

Il sindaco di Novi Rocchino Muliere insieme al resto della Giunta e ai consiglieri di Palazzo Dellepiane, alla Provincia, ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio ha infatti condiviso la piattaforma di richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre.  Durante le 8 ore di sciopero sui tre turni, i lavoratori guidati da Fiom, Fim e Uilm dalle 9 del mattino attraverseranno il centro di Novi fino ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille per parlare con i cittadini novesi della delicata vicenda del gruppo siderurgico. Nel corteo di lavoratori ci saranno anche le Istituzioni del territorio che uniranno la loro voce a quella dei dipendenti dell’Ilva e dei sindacalisti per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda la “riapertura delle trattative per la vendita dell’Ilva. L’obiettivo è salvaguardare la continuità del rapporto di lavoro e tutti i diritti maturati negli anni dai dipendenti del gruppo siderurgico che transiteranno AM InvestCo. L’attenzione è però massima anche per l’enorme gruppo di lavoratori considerato in esubero dal Gruppo Arcelor Mittal – Marcegaglia. Oltre 4 mila persone in tutti gli stabilimenti dell’industria siderurgica di cui 54 proprio a Novi Ligure. Un numero che continua a cozzare con la realtà lavorativa all’interno del sito novese dove, hanno ricordato nei giorni scorsi Fiom, Fim e Uilm, ogni giorno arrivano una trentina di dipendenti dello stabilimento di Genova per sopperire alla carenza d’organico a fronte della capacità produttiva dell’Ilva di Novi.

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