Autore Redazione
martedì
29 Ottobre 2013
00:00
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Politica - Alessandria

Faisa Cisal avvia le procedure di raffreddamento contro l’accordo per la cassa in deroga dei dipendenti Atm

Faisa Cisal avvia le procedure di raffreddamento contro l’accordo per la cassa in deroga dei dipendenti Atm

La segreteria provinciale Faisa Cisal, Federazione Autonoma italiana sindacale autoferrotranvieri, insieme a Ugl e Usb ha avviato le procedure di raffreddamento contro l’accordo siglato a inizio ottobre da Atm e Cgil, Cisl, Uil e silt per la cassa integrazione in deroga per 101 su 228 dipendenti della partecipata del settore trasporto del capoluogo. Faisa Cisal ha in particolare espresso perplessità e contrarietà alla decisione di far rientrare tra i lavoratori interessati dall’ammortizzatore sociale anche gli autisti , con il taglio di 10 turni di servizio. Una scelta, secondo Faisa Cisal, che andrebbe a risanare i conti del Comune di Alessandria piuttosto che migliorare la situazione economica dell’azienda soprattutto, ha aggiunto la sigla, considerati i 380.000 euro pagati dall’azienda nel 2013 per gli straordinari dei lavoratori.

Di seguito il comunicato integrale inviato dal Segretario provinciale Faisa-Cisal, Luca Tropiano.

La Scrivente O.S., in concomitanza con Ugl e Usb , ha presentato le procedure di raffreddamento finalizzate ad uno sciopero contro l’applicazione dell’ accordo cosi come strutturato e l’ atteggiamento ostile dell’ azienda in materia di rapporti sindacali, in quanto l’ ATM da anni si rifiuta di avere un rapporto paritario con i sindacati presenti in azienda , rifiuta di svolgere trattative unitarie, nega l’ accesso agli atti ai sindacati che non gli garbano negando persino di consultare i contratti interni (integrativi), per poi stabilire con le solite sigle a loro gradite (Cgil, Cisl, Uil e Silt) accordi che destano indignazione a numerosi lavoratori. Dopo aver proposto il ritardo dei pagamenti ai lavoratori l’ ultima performance dei sindacati “preferiti dall’ azienda” è stata quella di firmare il verbale di Accordo del 7 ottobre da noi non condiviso che ci rende doveroso intervenire nella tutela dei lavoratori e del servizio.

Non comprendiamo l’abbassamento del numero di 10 turni di servizio per gli autisti che di conseguenza creano un introito economico minore da parte dell’azienda, certamente crea un risparmio di spesa del comune e un inevitabile ricaduta dell’ abbassamento del servizio evitabile sui cittadini.

Che sia manovra politica di risanamento dei conti comunali appoggiata dall’amministrazione ? Che i sindacati preferiti non se ne siano accorti ?

Ci teniamo a segnalare che nonostante tale settore abbia carenza di personale, nel 2013 ci sono stati 380.000 euro di straordinari, quindi dando il meglio di se stessi si sono scagliati violentemente sul servizio, e di conseguenza sui cittadini, già al di sotto della soglia di normalità, eliminando delle corse sulle linee urbane.

Inoltre non è affatto etico mandare in cassa i lavoratori da mille euro al mese e contestualmente lasciare invariati i super minimi al personale dirigente in aggiunta allo stipendio. Questi ultimi non vengono nemmeno toccati dalla cassa.

Anche poco chiaro il fatto che numerosi autisti e addetti posseggano un gran numero di giorni di ferie che in alcuni casi si aggirano intorno ai 100 giorni, ed altri li superano non rispettando quanto previsto dalla legge 66/03 in materia di ferie. ci chiediamo: sarebbe opportuno prima di applicare la cassa, a spese di tutti i cittadini un piano per lo smaltimento delle ferie residue dei dipendenti?

E delle consulenze esterne cosa possiamo dire? Possiamo dire che mentre si prospetta una situazione economica assurda fatta pagare ai lavoratori, la ciliegina sulla torta sono le consulenze esterne, le buste paga vengono fatte da uno studio esterno a costi che a nostro avviso sono onerosi, i bus vengono puliti da una cooperativa, è ancora in forze anche il consulente esterno alla sicurezza.

La scrivente O.S. non è contraria agli ammortizzatori sociali, anzi, ma è necessario valutare i giusti criteri e fare in modo,prima di tutto, di causare meno danni possibili al servizio e ai cittadini.

Stiamo parlando di valutare la possibilità di impiegare, per esempio, una gran parte dei lavoratori, destinati alla cassa, ad eliminare l’ evasione tariffaria, che risulta essere almeno del 60%, appunto impiegandoli come bigliettai sui bus, a conti fatti gli introiti sarebbero sufficienti a coprire il costo sia dell’ autista che dello stesso bigliettaio“.

Segreteria FAISA – CISAL Alessandria

Luca Tropiano

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