Autore Redazione
martedì
30 Maggio 2023
17:32
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Politica - Alessandria

Occupazione Casa Donne, assessore Laguzzi: “No promesse a Non Una di Meno ma l’impegno a risolvere il problema”

Occupazione Casa Donne, assessore Laguzzi: “No promesse a Non Una di Meno ma l’impegno a risolvere il problema”

ALESSANDRIA – La recente occupazione dell’ex circoscrizione Nord di Alessandria da parte del collettivo Non Una di Meno ha infiammato l’inizio del consiglio comunale di questo martedì pomeriggio. La Lega, col capogruppo Mattia Roggero, ha infatti invocato una comunicazione del sindaco rispetto a questo fatto definito “grave e urgente”. “Dalle dichiarazioni delle attiviste di “Non una di meno” emerge nuovamente l’ipotesi di un documento firmato dal Sindaco con cui il Comune si impegnava ad entrare in possesso dello stabile (ex Asilo Monserrato) per poi assegnarlo al collettivo “Non una di Meno”. Non solo, si parla di una trattativa aperta con il Comune di Alessandria e in particolare con l’Assessore Giorgio Laguzzi, il quale avrebbe, a detta delle attiviste stesse, accompagnato le rappresentanti del collettivo a valutare diversi spazi di proprietà comunale per valutare insieme a loro se vi fossero soluzioni interessanti. Si legge addirittura della possibilità di avere un ventaglio di scelte dove potersi trasferire poi scartate per natura di carattere economico e/o logistico. Continua il comunicato riportando, cito testualmente, le “promesse del Sindaco – che ad aprile si era fatto paladino della difesa della Casa durante la campagna elettorale e che poi ad agosto aveva ribadito il suo impegno – sono finite nel vuoto”.

“Infine” ha continuato Roggero “si legge un invito al Sindaco e all’Assessore Laguzzi ad essere mediatori con l’Università per discutere della stabilizzazione della Casa delle Donne tra quelle mura ribadendo, cito testualmente, di avere “l’ultima possibilità di dimostrare che gli impegni politici contano anche al termine delle campagne elettorali e possono essere rispettati”. Essendo tali dichiarazioni molto gravi evocative di atti, azioni, decisioni e promesse non conosciute dallo scrivente, chiediamo al Sindaco di confermare la veridicità dei fatti riportati, confermando o smentendo l’esistenza di atti di impegno, di “promesse elettorali non mantenute”, di azioni amministrative portate avanti dall’assessore Laguzzi che implicano evidentemente il lavoro di diversi uffici comunali ed infine se si intende accogliere la conclusiva esortazione del collettivo ad essere mediatori con l’Università nell’agevolare una stabilizzazione delle attiviste nei locali della ex circoscrizione nord occupati illegalmente o se invece il Comune intenda farsi parte attiva in tempi rapidi nel sostenere l’Università nello sgombero dei locali in questione per evitare il rischio di perdere un progetto di pubblica utilità e di sviluppo di un’intera città come quello del Campus Universitario. Questo al fine di poter garantire massima trasparenza su tali dichiarazioni in modo da poter conoscere con precisione i contenuti delle azioni amministrative intraprese dall’Amministrazione Comunale e nel caso in cui, come ci auguriamo, si trattasse di dichiarazioni non veritiere, di provvedere celermente a smentirle pubblicamente”.

“Premetto che il Campus Universitario è un tema centrale, così come lo sviluppo di quel polo agli Orti. In questi mesi” ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Giorgio Laguzziabbiamo cercato non solo col collettivo ma anche con diverse associazioni di risolvere un problema della mancanza delle sedi, rispetto alle richieste di spazio da parte di associazioni e collettivi dei cittadini. Sarebbe colpevole da parte nostra non cercare la risoluzione di questi problemi. Su questo tema si provi ad andare oltre. Gli stessi enti come la Questura, l’Università del Piemonte Orientale ci chiedono una risoluzione che dia legittimità allo stesso collettivo. Le dichiarazioni recenti del Rettore Avanzi sono chiare e nette nel legittimare le esigenze del collettivo e nel chiedere all’amministrazione pubblica di cercare una soluzione a questo tipo di problema. Forse colpevolmente non siamo riusciti a trovare soluzione al problema iniziale, anche se l’iter della devoluzione ha avuto rallentamenti non causati dal Comune. Quello che noi stiamo facendo è giusto: tentare di cercare delle soluzioni che interessassero tante altre associazioni, non solo il collettivo Non Una di Meno. Non dobbiamo ridurre il dibattito solo al tema dell’abusivismo, dobbiamo arrivare a una soluzione e potrebbe essere arrivato il momento che ci possa essere, da parte nostra, una soluzione su temi come la violenza sulle donne, discriminazioni, diritti lgbtqia+: il fatto quindi che ci sia un luogo preposto a ciò. Cerchiamo di uscire da questa vicenda ascoltando le autorità anziché fare un dibattito ripiegati su noi stessi. Ripeto: troviamo una soluzione, ce lo chiedono diverse istituzioni, questo è il nostro compito. Al collettivo non sono state fatte promesse, è ovvio che ci sono provocazioni del collettivo condite con, come spesso capita in politica, una enfasi che non corrisponde alla verità. C’è un impegno alla risoluzione del problema, a riconoscere loro uno spazio, così come anche altri enti della città hanno richiesto”. 

Il tema, come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio Comunale Giovanni Barosini, sarà di nuovo affrontato in una specifica commissione consiliare.

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