Autore Redazione
giovedì
20 Settembre 2018
09:34
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Eventi - Alessandria - Ovada

La rassegna dedicata a Don Armano: “Era lui la Memoria della Benedicta”

Stasera alle 20.45 la Sala Comunale di Tagliolo ospiterà la proiezione del documentario “Il rastrellamento”, scritto da Gian Piero Armano e dal regista Maurizio Orlandi
La rassegna dedicata a Don Armano: “Era lui la Memoria della Benedicta”

TAGLIOLO – Era la sua missione laica: tenere vivo il ricordo del più grande eccidio partigiano in Italia. La terza edizione di cortometraggi “Dalla Benedicta…Libertà van cercando” sarà dedicata a Don Gian Piero Armano, sacerdote e professore alessandrino scomparso lo scorso agosto. Già presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, Armano aveva indicato questa rassegna come la prima delle iniziative da inserire nel ricco programma di appuntamenti per ricordare il 75^ anniversario della tragedia, avvenuta nell’aprile del 1944.

Si comincia questo giovedì sera a Tagliolo dove, nel Salone Comunale, a partire dalle 20.45 sarà proiettato il documentario “Il rastrellamento”, la prima pellicola scritta dallo stesso Gian Piero Armano e diretta dal regista torinese Maurizio Orlandi. La collaborazione tra Armano e Orlandi è poi proseguita per più di dieci anni.
Con lui ho instaurato un rapporto non sono professionale, ma anche umano e intellettuale” ha raccontato a Radio Gold lo stesso Maurizio Orlandi “fu lui a propormi di lavorare insieme sulla Benedicta, dopo aver visto un mio cortometraggio dedicato allo sterminio degli zingari. Era Gian Piero che scriveva il soggetto, io davo solo forma alle sue idee. Tra noi si era subito creata una profonda sintonia. Il documentario che sarà proiettato questa sera a Tagliolo, in particolare, lo vede protagonista anche davanti alla macchina da presa: è lui il narratore, in campo. È stata una mia idea: anche perché rappresentava al meglio la Memoria della Benedicta: lo si percepiva quando ti raccontava ogni particolare di quei luoghi, le pietre, le piante, le cascine”.

Anche se bambino, Armano conservava infatti un ricordo indelebile di quei giorni: aveva appena 4 anni quando vide, a Voltaggio, la lunga fila di bare con i corpi dei partigiani trucidati. “Un trauma che ha segnato la sua vitaha aggiunto Orlandi “Gian Piero era poi un fine intellettuale e grazie alla sua forte capacità comunicativa sapeva mettere a proprio agio i testimoni, i sopravvissuti che abbiamo intervistato. Non parlavano alla telecamera, a me, parlavano a Gian Piero, in grado di far emergere in loro anche gli aspetti più profondi di quei giorni, mettendo in risalto l’anima di chi li aveva vissuti. Lui sapeva ascoltare e si rapportava con i partigiani senza maschere, senza retorica. Insomma, lavorando con lui portavo sempre a casa una storia”.

La rassegna “Libertà van cercando” prevede altri due documentari firmati da Armano e Orlandi: “I Ribelli del Roverno” in programma il 27 settembre a Cassine e “Il Bivio”, l’11 ottobre a Predosa. “Il primo è stato un cortometraggio fortemente voluto da Gian Piero” ha continuato Orlandi “voleva riportare alla luce la storia del gruppo dei partigiani al comando della Resistenza in quei tragici giorni. Il Bivio, invece, racconta quello che è successo ai prigionieri, ai partigiani che non erano stati uccisi ed è stato in parte girato al campo di sterminio di Mauthausen”.

“La nostra collaborazione è stata per me un’esperienza arricchente ha concluso Maurizio Orlandi “forse non tutti hanno percepito lo straordinario lavoro che Gian Piero ha fatto, a volte veniva magari dato per scontato. La gente, però, lo aveva capito bene. La sua scomparsa rappresenta una perdita enorme per Alessandria e per tutto il territorio, ha lasciato un grande vuoto. In questi anni ha fatto un lavoro incommensurabile, in termini di attenzione, pazienza e impegno civile. Ricordo poi le sue telefonate: non mi dava mai delle brutte notizie, a parte quando mi comunicò della sua malattia, che ha affrontato con coraggio e dignità”.

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