Autore Redazione
venerdì
3 Novembre 2017
01:27
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Cronaca - Alessandria

Giorgio Pieri racconta l’incendio in val Susa: mai visto incendi così

Al comando dell'elicottero dei Vigili del Fuoco impegnato nello spegnimento degli incendi di questi giorni racconta il drammatico scenario visibile dall'alto.
Giorgio Pieri racconta l’incendio in val Susa: mai visto incendi così

ALESSANDRIA – Dall’alto la gravità degli incendi in val di Susa è ancora più evidente e impressionante. Lo ha raccontato a Radio Gold l’alessandrino Giorgio Pieri, comandante pilota operativo dell’elicottero del comando regionale dei Vigili del Fuoco. In 25 anni, ha spiegato, non ha mai visto nulla di simile in Piemonte. Dal momento in cui l’emergenza è cominciata i pompieri piemontesi hanno lavorato senza sosta per stroncare un incendio che ha devastato parte dei boschi più belli del Piemonte.

“Dieci giorni fa ci siamo subito resi conto che la situazione era molto seria – ha spiegato Giorgio Pieri. Tutto si è verificato per l’ondata di phoen, un fenomeno che si è aggiunto alla persistente siccità e alla vegetazione secca, innescando i devastanti incendi. Ci siamo alzati in volo e abbiamo capito immediatamente la gravità della situazione. Un evento di queste dimensioni non l’avevo mai visto in Piemonte. Solitamente si affronta un solo incendio non così tanti contemporaneamente come è accaduto in questi giorni”.

Anche le immagini satellitari hanno raccontato la portata del problema: “Si è creato un abbinamento di fattori con un risultato esplosivo. Dall’alto abbiamo avuto addirittura problemi di visibilità per andare a spegnere gli incendi. Fino a mercoledì faticavamo a vedere e abbiamo accusato anche, in alcuni casi, difficoltà di respirazione in volo. Nulla di grave ma comunque questo vi dà l’idea della portata dell’incendio. Era come stare in mezzo alle nuvole invece la coltre davanti a noi era fumo. Abbiamo toccato tutti i limiti fisici e meccanici per la gravità di questi incendi.”

“Tutto il reparto volo ha dato una gigantesca disponibilità poi abbiamo avuto bisogno di supporto da altri comandi come Venezia e Malpensa. Noi tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, spingendo al massimo. Per esempio abbiamo ‘consumato’ moltissimi elicotteri. I mezzi infatti, per regolamento, dopo un tot di ore devono essere sottoposti a manutenzione. Non si possono usare continuativamente senza fare questi interventi, ci sono delle scadenze. Ebbene, come reparto volo abbiamo anticipato queste scadenze proprio per il numero di operazioni compiute in queste ore.”

La situazione a giovedì è migliorata nettamente anche se il lavoro dei Vigili del Fuoco continua: “I focolai vicini alle case sono tutti sotto controllo, mentre permangono alcuni problemi nelle parti alte delle montagne“.

Giorgio Pieri è rimasto impressionato dal paesaggio visto dall’alto in tutto il Piemonte: “La zona più devastata è la parte sotto la Roccia Melone. Quell’area è stata distrutta perché sferzata quasi sempre dal vento. Il fuoco ha compiuto la sua opera di devastazione in maniera impressionante. Ci sono state fiamme alte 20 metri. In molti posti invece ha preso fuoco il sottobosco e questo, per certi versi, ha creato danni minori.

Complessivamente però il Piemonte appare dall’alto come un’enorme macchia marrone, a secco da mesi, uno scenario anomalo ed esposto proprio al rischio di incendi: “Purtroppo noi volando e osservando dall’alto la pianura vedevamo la coltre della polvere spostata dal vento. I trattori per esempio spostavano la polvere in maniera impressionante e dall’alto sembravano dei fumaioli. La speranza, per chiudere questa emergenza definitivamente, è che piova. Per tante ragioni.” 

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