Autore Redazione
lunedì
31 Marzo 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Pochi centesimi per lasciare il ‘pane in attesa’ e aiutare il prossimo

Pochi centesimi per lasciare il ‘pane in attesa’ e aiutare il prossimo

Non solo il caffè può essere sospeso ma anche il pane. Nei giorni scorsi abbiamo infatti parlato di una iniziativa avviata in alcuni bar di Alessandria, quella che prevede che i clienti possano offrire, quindi lasciare in sospeso, un caffé a chi non può permetterselo. Da qualche settimana però in Sicilia ha preso piede un progetto praticamente identico che vede come protagonista il pane. Alcune panetterie messinesi, sollecitate dalla Onlus ‘Gli invisibili’, raccolgono le offerte dei clienti per accumulare un credito da trasformare in tanti sacchetti di pane da attribuire poi a famiglie in difficoltà, il tutto secondo criteri ben precisi. L’idea sta avendo un grande successo ha spiegato a Radio Gold News Cristina Puglisi Rossitto, presidente della Onlus: “abbiamo scelto pochi panifici aderenti per certificare la bontà del progetto. Per una buona riuscita infatti ci vuole un buon controllo. Abbiamo munito le persone di un tesserino apposito che viene mostrato in maniera discreta al panettiere e questo ha facilitato la riuscita del progetto. Le persone dopo il primo impatto si sono rasserenate. In più chiamiamo tutti i giorni i panifici per capire il riscontro che stiamo avendo e al momento è lusinghiero: ci sono anche punte di 80 euro raccolte in un giorno ed è un grande risultato, avvalorato dal fatto che dopo tre settimane di avvio del ‘pane in sospeso’ i messinesi si stanno impegnando senza sosta con grande generosità. In media 50 centesimi o un euro i cittadini li lasciano tutti i giorni”.

Secondo Cristina il progetto è tranquillamente esportabile anche se va applicato e seguito bene: “è importante studiarlo bene fin dall’inizio perché se parte male o se c’è uno squilibrio nella domanda e nell’offerta questo mortifica il panettiere. Quindi è fondamentale seguirne l’andamento. Certamente però l’ide può attecchire dappertuto e infatti altre due regioni, il Lazio e le Marche, ci hanno contattato per adottare il progetto“. E infatti dicevamo di un progetto articolato e strutturato che prevede un decalogo con punti precisi.

Nel decalogo si legge che l’offerta per il pane in attesa è libera: anche un solo panino sarà accettato. Quando un cliente metterà in attesa il pane i soldi dovranno essere messi in un apposito contenitore. Quando si preparerà il sacchetto, con 5 panini, si prenderanno i soldi dal contenitore. Se i soldi non bastano per coprire la spesa di 5 panini si aspetterà di avere la somma necessaria. Il sacchetto con il pane dovrà essere messo dentro la cesta così da poter essere visto da chi dovrà ritirare il pane. La cesta dovrà avere un cartello con la scritta ‘Pane in attesa’. Quando un sacchetto verrà ritirato si dovrà battere il relativo scontrino fiscale e un altro sacchetto verrà messo nella cesta per rimpiazzarlo. Il pane verrà ritirato da chi esibirà il tesserino del progetto ‘Pane in attesa’. Se le somme donate in un giorno non verranno spese per il pane di quella giornata perché non ci saranno abbastanza ritiri potranno essere utilizzate per pagare il pane dei giorni successivi.

Anche l’identificazione delle persone è scrupolosa. A Messina infatti la Onlus si è appoggiata alle associazioni che assistono i poveri per aiutare concretamente chi davvero ha bisogno. Un percorso attuabile anche in provincia di Alessandira affidandosi alle tante realtà che operano sul territorio.

Radio Gold News ha già provato a sondare il terreno e l’idea sembra piacere come ha confermato uno dei panificatori alessandrini, Roberto Actis: “l’idea potrebbe essere una cosa molto valida. L’importante è avere tutta la documentazione e capire bene come funziona l’aspetto fiscale. Sicuramente possiamo dire che la crisi si vede anche nella quantità di pane acquistato, scesa notevolmente”. La buona notizia è che il progetto potrebbe ora essere discusso con gli altri panificatori per verificare l’applicabilità e dare così un altro contributo concreto alle persone in difficoltà.

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