30 Aprile 2021
09:03
Secondo uno studio di Coldiretti senza coprifuoco due italiani su tre andrebbero fuori a cena
ALESSANDRIA – Senza il coprifuoco a maggio può tornare a cena fuori oltre il 60% degli italiani che almeno una volta al mese, prima del Covid, mangiavano in ristoranti, pizzerie e agriturismi. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti in riferimento all’ordine del giorno votato alla Camera da tutte le forze che sostengono il Governo, il quale prevede una ridefinizione degli orari del coprifuoco per il prossimo mese sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico.
“Le cene coprono già da sole l’80% del fatturato” sottolinea Stefania Grandinetti, presidente Terranostra Piemonte. “Lo stop alle limitazioni dell’orario aiuta le aperture serali a cena nei nostri agriturismi che, spesso, sono situati in aree rurali, lontani dai centri abitati, per cui necessitano di più tempo per essere raggiunti”. Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale sostengono che “l’allentamento delle misure anti contagio è atteso dopo mesi di lockdown che hanno privato gli italiani di una componente importante della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori con un crollo del fatturato della ristorazione del 42% nel 2020”
“Un costo che si trasferisce a cascata sull’intera filiera tanto che le difficoltà si registrano a valanga su tutti i settori dell’agroalimentare con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Dalla carne, ai salumi, dal vino ai formaggi: sono diversi i prodotti alimentari piemontesi di eccellente qualità che trovano sbocco principalmente nella ristorazione di alto livello” proseguono. “Per questo è fondamentale far ripartire il turismo e la ristorazione per evitare il rischio di un’estate senza stranieri in vacanza e per dare linfa all’economia del nostro territorio”, concludono.