Autore Redazione
giovedì
26 Novembre 2015
06:56
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Cronaca - Alessandria

Nuova intossicazione da monossido di carbonio. I consigli per evitare il peggio

Nuova intossicazione da monossido di carbonio. I consigli per evitare il peggio

PROVINCIA – Nuova intossicazione da monossido di carbonio questa notte, ad Alessandria. Tre donne, in corso Felice Cavallotti 35, hanno infatti dovuto ricorrere alle cure dei medici, per fortuna, secondo le prime indicazioni, senza conseguenze gravi. Le esalazioni si sono sprigionate da un braciere e hanno comportato l’intervento dei Vigili del Fuoco di Alessandria. 

Visti i forti rischi legati proprio all’utilizzo di stufe e apparecchi per il riscaldamento riportiamo i consigli dei pompieri per evitare guai seri:

L’ossido di carbonio o monossido di carbonio, è un gas inodore, incolore e non irritante, che si sviluppa a seguito della combustione in carenza di ossigeno, di sostanze contenenti carbonio, come la legna, il carbone, il metano, il gpl, il gasolio.

La sua presenza non è pertanto rilevabile dall’uomo, se non con apposita strumentazione di cui sono forniti tra gli altri, i vigili del fuoco.
Il monossido si combina con l’emoglobina nel sangue e arreca danni agli organi vitali, già a bassissime concentrazioni.
 
I primi sintomi di intossicazione sono piuttosto generici (mal testa, affanno, sensazione di vertigini, confusione mentale, disturbi alla vista, a volte nausea e vomito) e pertanto possono essere sottovalutati. Se ci si rende conto di essere in un ambiente con presenza di monossido, è necessario ventilare il locale spalancando porte e finestre, oltre che chiamare i soccorsi al 115 (vigili del fuoco) o al 118 (soccorso sanitario).
 
È quindi importante prevenire la presenza di monossido adottando alcuni accorgimenti.
Il primo consiste nell’installazione a regola d’arte degli impianti termici da parte di soli installatori qualificati, che al termine dei lavori dovranno rilasciare apposita dichiarazione di conformità. Sarà lo stesso installatore a verificare che il locale possegga i requisiti richiesti dalle norme vigenti  e dai fabbricanti degli apparecchi, per quanto attiene alla ventilazione, ovvero all’afflusso nel locale di aria che serve per apportare l’ossigeno necessario alla combustione. Se è insufficiente, la combustione può essere compromessa e se subentra una scarsa efficienza del tiraggio del camino, il monossido di carbonio che eventualmente si forma si riverserà nell’ambiente.
Il secondo accorgimento riguarda la verifica dell’efficienza del sistema di scarico, per evitare che questo sia occluso oppure che abbia delle perdite che riversano i prodotti della combustione all’interno del locale di installazione.
La verifica viene effettuata nel corso della prova biennale dell’efficienza della caldaia e deve essere effettuata da un tecnico abilitato che alla fine della verifica deve rilasciare all’utente un apposito verbale contenente l’esito della verifica stessa.
Nel caso di camini o stufe a legna,  è indispensabile provvedere alla pulizia periodica della canna fumaria, sia per evitare la riduzione del tiraggio,  sia per evitare il rischio di incendio della fuliggine, che molte volte si propaga alla copertura, quando realizzata in legno.
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