31 Dicembre 2023
08:32
I nuovi titoli in libreria: dall’alfabeto di Dio all’Italia degli anni ’60
RADIO GOLD – Molte uscite anche in questa settimana in libreria. Come sempre vi proponiamo alcuni dei libri da leggere approfittando anche del maggior tempo disponibile con le feste.
“L’alfabeto di Dio” (SanPaolo) di Gianfranco Ravasi
Natale, periodo di letture, anche a sfondo religioso. San Girolamo, il traduttore della Bibbia dall’ebraico e greco in latino, esortava: ‘Leggi spesso le Sacre Scritture’. Ponendosi in ascolto di questo monito, il cardinale Gianfranco Ravasi propone due percorsi. Nel primo itinerario, all’interno dell’Antico Testamento ebraico, sono selezionati quei vocaboli che ne sono per importanza la spina dorsale, una sessantina circa. Essi sono proposti nei loro caratteri originari, trascritti per una lettura nel nostro alfabeto e poi ampiamente spiegati, perché esprimono i temi fondamentali del messaggio delle Scritture.
Siamo così in sintonia con la voce di Gesù che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale. Segue poi un altro percorso, all’interno della lingua greca, che ha generato molti nostri vocaboli, anche perché noi siamo eredi di quella cultura, sia nella sua forma classica sia in quella ellenistica. A quest’ultima appartengono i libri che compongono il Nuovo Testamento. Anche in questo caso si è operata la selezione di una cinquantina dei vocaboli più importanti dal punto di vista del messaggio: una sorta di manuale sintetico della teologia neotestamentaria. Il lettore è condotto per mano a iniziare questa avventura di conoscenza delle lingue originali della Bibbia.
“Io e Sandokan” (Marlin) di Marilena Natale
A distanza d’una decina di anni dalle condanne definitive inflitte ai suoi capi storici, la holding criminale casalese non vuole mollare la presa. I boss delle nuove generazioni hanno dimostrato di essere all’altezza dei loro predecessori. La malavita ha allungato i suoi tentacoli anche nel settore sanitario, spesso grazie alla complicità di politici e imprenditori asserviti al clan.
La reporter Marilena Natale, minacciata di morte per le sue inchieste sul campo e costretta a vivere da anni sotto scorta, racconta la storia di Sandokan, lo spietato boss di Casal di Principe, Francesco Schiavone, della sua famiglia di camorristi e del suo lavoro di cronista nella Terra dei Fuochi; ma anche delle nuove leve criminali, che però hanno imparato la lezione: meno si spara, più gli affari vanno a gonfie vele, grazie anche a delle crepe nel sistema giudiziario.
Un racconto che lascia, però, anche spazio alla speranza, per la lotta coraggiosa di chi si oppone alla camorra: testimoni come don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che nel libro racconta dell’agghiacciante incontro con il pentito Carmine Schiavone; Raffaele Gragnaniello, l’ispettore capo che coordinò il clamoroso arresto del re dei boss Francesco Schiavone, che rivela la caparbia di quegli incredibili mesi di indagini; Federico Cafiero De Raho, fino al 2022 Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che firma l’introduzione.
“Del capitalismo” (Donzelli) di Pierluigi Ciocca
“Il sistema capitalistico è iniquo, instabile, inquinante. Il progresso dei redditi individuali e familiari è diseguale; l’instabilità è endemica, radicata; la spinta inquinante è strutturale, con ripercussioni per l’umanità sempre più gravi, potenzialmente devastanti. Ma proprio per questo la crescita è cruciale, nonostante i suoi successi, ovvero in ragione dei suoi successi: storico punto di forza del sistema, resta la via maestra per fronteggiare i guasti che il sistema provoca, per lenire i danni che la stessa crescita produce”.
E’ quanto si legge nel saggio che muove dall’intento di riportare al centro della discussione il concetto di capitalismo, che nella fase più recente è stato considerato da molti studiosi più debole, rispetto all’alternativa analitica offerta dal concetto di mercato. Le interpretazioni che rifiutano l’idea di capitalismo e si affidano all’idea di mercato, variamente arricchita da riferimenti storico-empirici alle istituzioni, alla cultura e alla politica nei singoli paesi, vengono vagliate nei loro preziosi apporti conoscitivi, ma anche nei loro limiti. In effetti, rispetto al mercato, il capitalismo si presenta come una più precisa e meglio configurata formazione storica, di cui si può seguire bene la lunga parabola, evidenziandone i punti di forza e quelli di debolezza, i rischi, le distorsioni e le possibili correzioni.
“Nel rimorso che proveremo” (Spartaco) di Piero Malagoli
Dopo l’8 settembre del 1943, in un’Italia divisa tra l’avanzata degli Alleati e la neonata Repubblica Sociale fascista, un parroco di campagna nella provincia emiliana si trova tra l’incudine e il martello, con l’intento di preservare la parrocchia, aiutando i devoti che si affidano alla sua tutela. Uniche armi, il buon senso e una fede ormai vacillante. Per scongiurare lo smarrimento, i suoi principi religiosi subiranno un processo di umanizzazione.
Dalla figura sfocata e lontana del Dio che l’ha chiamato a servirlo, si rifugerà nella pietas verso i miseri, i diseredati, gli empi, con i quali si sente affine nelle fragilità e accomunato nello strazio e nel terrore di chi deve aggrapparsi a una speranza fatta di nulla, orfana di un credo arresosi agli orrori del conflitto. Padre Sebastiano non avrà abbastanza coraggio per assicurarsi un posto tra gli eroi della guerra né sufficiente fervore per esserne annoverato tra i martiri ma si sporcherà le mani, spinto a volte dalla fermezza, altre dalla vigliaccheria.
“C’era una volta in Italia” (Feltrinelli) di Enrico Deaglio
Gli anni Sessanta, primo volume di una storia italiana che arriverà fino ai giorni nostri, vivono ancora adesso nella nostalgia e nel mito: nelle canzoni trasmesse alla radio, negli armadi o nelle cantine dove non ci si riesce a liberare di un eskimo o di una vecchia minigonna di pelle scamosciata o nei cassetti dove ricompaiono gettoni del telefono, monete da dieci lire, biglietti di concerti, il congedo illimitato provvisorio, copertine di 45 e di 78 giri…