Autore Redazione
giovedì
19 Gennaio 2017
05:00
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Politica - Alessandria

Elezioni Alessandria: centrodestra ancora indeciso sul candidato

Elezioni Alessandria: centrodestra ancora indeciso sul candidato

ALESSANDRIA – Le elezioni amministrative di Alessandria si avvicinano e, al momento, il centrodestra non ha ancora deciso quale sarà il suo candidato sindaco. L’auspicio è trovare una sintesi entro questa settimana. Dopo il primo faccia a faccia di martedì sera tra Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Udc, infatti, è previsto un nuovo confronto nei prossimi giorni, utile ad arrivare a una soluzione definitiva.

A scompaginare i piani è stata la decisione di Antonio Maconi di farsi da parte. Medico ed ex consigliere comunale, Maconi avrebbe rappresentato la perfetta sintesi, sulla quale tutte le forze avrebbero confluito: defilato dalle diatribe politiche degli ultimi anni ma comunque uomo di provata esperienza istituzionale. Contattato lo scorso luglio, il medico avrebbe chiesto qualche mese di tempo prima di decidere, una risposta definitiva invocata da tutti ma mai arrivata.

A questo punto è toccato alla Lega Nord proporre una nuova figura “della società civile”: Roberto Cava. L’ex direttore di Ascom al momento non raccoglie però un consenso unanime. Il timore più grande è infatti che, addetti ai lavori a parte, il suo profilo risulti poco conosciuto alla maggioranza degli alessandrini.

Un altro profilo, però, non c’è e la strada alternativa, proporre un candidato di partito, risulta ancora più impervia. Forza Italia proporrebbe l’ex candidato sindaco del 2002 Tino Rossi e l’attuale capogruppo azzurro in consiglio comunale Davide Buzzi Langhi. Entrambi, però, non convincono la Lega Nord, proprio il partito per il quale sia Rossi che Buzzi Langhi si erano battuti in passato. Il partito del Carroccio, invece, avanzerebbe l’ipotesi Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Scontati gli altri due nomi: Giovanni Barosini per l’Udc ed Emanuele Locci per Fratelli d’Italia. Proprio queste ultime due forze politiche, poi, hanno sostenuto e promosso un metodo diverso per trovare il candidato alla poltrona più importante di Palazzo Rosso: le primarie o una sorta di “sondaggio” tra gli alessandrini. I tempi ormai troppo stretti e alcune incognite organizzative sono però ostacoli ad oggi insuperabili.

Per il momento, quindi, nel centrodestra manca una piena convergenza, sia su un nome che sul metodo col quale sceglierlo.

L’ipotesi più probabile è che in extremis possa prevalere proprio la candidatura unitaria di Roberto Cava: arrivare divisi alle elezioni, infatti, significherebbe regalare un vantaggio troppo grande agli avversari.

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