Autore Redazione
mercoledì
15 Aprile 2020
05:56
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Cronaca - Alessandria

Buoni spesa ad Alessandria: “avanzano” 140 mila euro. “In parte a Caritas, frati e Coompany”

Buoni spesa ad Alessandria: “avanzano” 140 mila euro. “In parte a Caritas, frati e Coompany”

ALESSANDRIA – Circa 350 mila euro distribuiti sotto forma di buoni spesa in base a 846 richieste ritenute idonee di persone in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Questi alcuni numeri esposti ieri dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alessandria Piervittorio Ciccaglioni rispetto alla prima tranche di aiuti alle famiglie alessandrine erogati negli ultimi giorni.

“Entro mercoledì completeremo questa prima fase” ha sottolineato il membro della Giunta Cuttica “abbiamo erogato questi buoni calcolando di coprire il fabbisogno delle prossime quattro settimane”.

In tutto sono arrivate al Cissaca, che ha raccolto per conto del Comune tutte le richieste, 1315 mail ma, ha precisato la dirigente Legnazzi, “alcune erano state inviate più volte”.

Rispetto alla cifra complessiva di 490 mila euro erogati da Palazzo Chigi al Comune di Alessandria, ne restano ancora da consegnare altri 140 mila, sempre sotto forma di buoni: “Tutte le osservazioni anche della minoranza saranno attentamente valutate per dare risposte significative a chi ha bisogno” ha sottolineato l’assessore Ciccaglioni che ha comunque anticipato l’intenzione di erogare parte di questa cifra alla Caritas, ai Frati e alla cooperativa Coompany “a quelle persone più colpite dall’emergenza. Ci hanno infatti riferito che in questo periodo sono aumentate le persone bisognose”.

Rispetto alla seconda fase della distribuzione dei buoni spesa dalle opposizioni è arrivata la richiesta di riconsiderare alcuni parametri.

C’è chi non arriva alla fine del mese perché non può lavorare ma, avendo magari una seconda casa di proprietà lontano da Alessandria, non rientra nei parametri per beneficiare di questi buoni” ha ad esempio sottolineato Emanuele Locci, presidente di Alessandria Migliore.

Chiediamo all’amministrazione di allargare le maglie, ampliando i requisiti e attenzionare chi porta i pasti agli indigenti” ha sottolineato dal Movimento 5 Stelle il capogruppo Michelangelo Serrao magari riservando una piccola quota del bilancio comunale che soddisfare anche le domande che eccedevano”. “Il sindaco Cuttica, poi, non dica più che i 490 mila rappresentavano una “miserietta”, visto che restano circa 140 mila euro ancora da distribuire” ha osservato l’altro consigliere pentastellato Francesco Gentiluomo. 

“Come fare con chi non è riuscito a compilare la domanda e magari ha comunque bisogno di aiuto?” ha sottolineato Vittoria Oneto del Partito Democratico. La collega Rita Rossa ha anche sottolineato l’esigenza di “un maggior coinvolgimento del cosiddetto Tavolo delle povertà: forse tante domande non sarebbero state inevase a causa dei parametri troppo rigidi imposti dal Comune. Auspichiamo un maggior coinvolgimento e condivisione”.

“Col Cissaca siamo disponibili ad attenzionare anche quelle persone che non sono riuscite a compilare la domanda” ha sottolineato l’assessore Ciccaglioni “noi comunque non abbiamo mai abbandonato le associazioni che fanno parte del tavolo delle povertà. Le abbiamo coinvolte diversamente da prima ma di certo sono sempre state tenute in considerazione. Ad esempio a breve sarà installata una o anche due tende per coloro che sono senza casa che saranno supportati dalla Comunità di San Benedetto al Porto. Il rapporto con chi fa volontariato non l’abbiamo mai interrotto”.

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