Autore Redazione
mercoledì
13 Maggio 2020
19:23
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Cronaca - Piemonte

Accordo tra Regione e medici di base: ecco come agiranno in caso di sospetti pazienti positivi

Accordo tra Regione e medici di base: ecco come agiranno in caso di sospetti pazienti positivi

TORINO – I medici di medicina generale occupano un ruolo sempre più importante nel progetto della Regione Piemonte impegnata a contrastare e limitare la diffusione del coronavirus. Nella giornata di oggi, mercoledì 13 maggio, è stata infatti siglato il nuovo accordo integrativo regionale con le organizzazioni dei medici di base per la fase 2 dell’emergenza coronavirus. L’obiettivo del contratto sarà la creazione di reti di monitoraggio basate sul modello del medico di medicina generale sentinella, in grado di identificare precocemente i casi sospetti sulla base del riscontro clinico che precede la diagnosi di laboratorio.

Il medico di medicina generale viene messo nelle condizioni di disporre l’isolamento dei pazienti sospetti Covid-19 e dei rispettivi contatti stretti, già dalla fase di sospetto clinico e prima della presa in carico da parte dei Sisp (Servizi di igiene e prevenzione), vale a dire prima dell’effettuazione dei tamponi e del riscontro dei risultati, considerato che i tempi che tale iter prevede si possono rivelare troppo lunghi per contenere tempestivamente il contagio“, ha spiegato l’assessore Icardi. L’assessore regionale ha voluto anche esprimere la piena soddisfazione per il raggiungimento dell’intesa, sottoscritta all’unanimità dalle organizzazioni di categoria in rappresentanza di oltre 3.500 camici bianchi e pediatri di libera scelta del Piemonte.

Si tratta di un risultato molto importante, una svolta nell’organizzazione del nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio, che ha nel medico di medicina generale il suo cuore strategico. Utilizzando al meglio la tecnologia esistente, la nuova piattaforma Covid19 della Regione Piemonte, gli strumenti che possono essere gestiti direttamente al domicilio degli assistiti e la telemedicina, si può agire con tempestività ed efficacia, evitando di congestionare altri livelli di assistenza“, ha concluso Icardi.

A livello operativo il medico che valuta per primo il paziente sospetto positivo al coronavirus potrà disporre, attraverso la piattaforma Covid19 Regione Piemonte, l’isolamento fiduciario della persona per 14 giorni prorogabili al persistere delle condizioni con decorrenza dalla data di inizio dei sintomi. Il medico di assistenza primaria riceve la notifica di isolamento attivato sul paziente, prende contezza (qualora non l’abbia disposta egli stesso) dell’isolamento predetto sulla piattaforma Covid19 e rilascia l’eventuale certificazione ai fini Inps o Inail. Contestualmente all’attivazione dell’isolamento, per i soggetti sintomatici, dopo la conferma di positività del tampone, il medico di assistenza primaria attiva il protocollo di assistenza domiciliare dei pazienti Covid sintomatici ed effettua quindi l’identificazione dei contatti stretti, disponendone preventivamente l’isolamento fiduciario.

Il Sisp dell’Asl competente effettua un approfondimento dell’indagine epidemiologica per la ricerca di ulteriori contatti in ambito comunitario e per identificare eventuali focolai, predispone ulteriori misure di sanità pubblica e fornisce indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione. L’effettuazione dei tamponi per confermare la positività o la guarigione virologica resta in capo all’Asl, sulla base della segnalazione riscontrata a mezzo della piattaforma Covid19 della  Regione Piemonte. L’isolamento viene trasformato nella quarantena, disposta dal Sisp, in caso di tampone positivo. Il tampone viene effettuato secondo le modalità individuate dall’Asl, nei tempi tecnici strettamente necessari.

In caso di tampone con esito negativo, in persistenza di sintomi, il Sisp effettuerà il secondo tampone per diagnosticare la guarigione virologica. In caso di doppio tampone negativo l’isolamento fiduciario/quarantena viene interrotto. Ai pazienti in isolamento e quarantena, il medico di assistenza primaria, in collaborazione con le Usca e con i medici di emergenza sanitaria, presterà assistenza su vari livelli, dalla sorveglianza sanitaria (anche con visite a domicilio), al monitoraggio con dispositivi consegnati direttamente al soggetto in assistenza domiciliare, o ai suoi familiari, per rilevare saturazione, pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza respiratoria e altri parametri.

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