Conosciamoli meglio: no.Frah e Cla la musica giovane su RadioGold

RADIOGOLD – Sommando la loro età (19 e 20 anni) non si arriva nemmeno lontanamente a quella di Luciano T-Rex Tirelli. Ma non per questo Francesco Lopena e Clarissa Deleani sembrano intimoriti quando ogni mercoledì sera dalle 21 alle 22 con Flow on air – rap/indie culture e il sabato dalle 13 alle 16 con Bicarbonato Weekend si insediano nello studio della diretta e ci accompagnano in un viaggio all’insegna della musica e dei suoi segreti. Un duo di voci che fanno di no.Frah e Cla, questi i loro nomi d’arte, che porta una ventata di freschezza e novità nel panorama locale.

Francesco è solito definirsi “sincero, a volte anche troppo, estremamente disordinato ma anche molto determinato quando si tratta di raggiungere un obiettivo” e proprio il disordine sembra accomunare questi due giovani perché anche Clarissa si perde “nel disordine che in un certo senso è anche ordine. Ma sono anche curiosa e gli altri mi definiscono simpatica“. Andiamo a conoscere meglio i nostri giovani dj con alcune domande.

Peggiore figura fatta in radio?
Francesco: “Durante una delle mie prime dirette radio ho presentato una canzone di Salmo ma poi è partito Lucio Battisti“.
Clarissa: “Sono nuova, combino pasticci ogni volta che sono in trasmissione“.
Sogno nel cassetto.
Francesco: ”
Clarissa: “Mi piacerebbe lavorare dietro le quinte di qualche programma televisivo italiano“.
Un aneddoto sulla tua vita.
Francesco: “A due anni sono stato battezzato da una caduta in un torrente che poteva farmi capitolare“.
Clarissa: “Ho conosciuto delle streghe e una di queste ha curato il mal di testa di mio fratello con una specie di pozione“.
Collega che ha avuto più successo?
Francesco: “Sicuramente Clarissa Deleani“.
Clarissa: “Come non citare il mio collega no.Frah“.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Francesco: “Il peggio, o il meglio, dipende dai punti di vista“.
Clarissa: “Tanta serenità“.
Se ti dico RadioGold cosa rispondi?
Francesco: “Semplicemente passione, musica, futuro“.
Clarissa: “Volersi circondare di colleghi matti. Insomma una famiglia“.