Giornata Internazionale contro l’omotransfobia: perché si celebra il 17 maggio

ALESSANDRIA – Oggi si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la trasnfobia, ricorrenza riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite. La data è stata scelta per ricordare il 17 maggio 1990, giorno in cui l’OMS, Organizzazione Mondiale della sanità, ha deindicizzato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Obiettivo della giornata è dunque celebrare la diversità e combattere violenza e discriminazione di genere. Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a ben 14 anni dalla sopracitata decisione.

Per l’occasione, anche Sergio Mattarella ha lasciato un suo messaggio: “È l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di goni forma di discriminazione e di intolleranze e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Il Presidente della Repubblica prosegue: “Le attitudini personali e l’orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il dovuto rispetto alla dignità umana”.

Nel corso del 2020, secondo l’associazione Arcigay, si sono registrati 134 casi di aggressioni a sfondo omofobo, a cui vanno a sommarsi le centinaia di vessazioni non denunciate. Si aggiungano poi tutti quei casi di hate speech che si verificano ogni giorno sui social network, ma non solo: discriminazioni in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro. “La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione sono i vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza”, ha poi aggiunto il Capo dello Stato nel suo messaggio.